Giovane pakistana morta in patria: scarcerati il padre e il fratello
Giovane pakistana morta in patria. Sono stati scarcerati il padre e il fratello della giovane ragazza, Sana Cheema, accusati inizialmente dell’omicidio della familiare, morta nel suo paese d’origine.
A dare la notizia un’amico della ragazza che viveva nello stesso quartiere bresciano della giovane Sana e rimasto in contatto con i parenti pakistani della ragazza, i quali gli hanno riferito che il Pakistan avrebbe chiuso la vicenda dell’omicidio, dichiarando che a provocare la morte di Sana sarebbe stato un malore dovuto a un infarto.
A confermare la scarcerazione del padre e del fratello è stato il segretario nazionale della comunità pakistana in Italia,Raza Asif, aggiungendo che è stata aperta un’inchiesta per chiarire come sia morta Sana Cheema.
Giovane pakistana morta in patria: interviene la Farnesina
C’è quindi chi pensa che la giovane donna sia morta per un malore, chi invece pensa sia stata uccisa dai familiari perchè si era opposta a un matrimonio combinato, voluto dalla famiglia, e per questo punita con la morte. L’amico della ragazza afferma inoltre che “in Pakistan non c’è giustizia, e tutti gli abitanti del villaggio dove vive la famiglia di Sana sono convinti che i familiari siano innocenti”.
Nella vicenda è intervenuta anche la Farnesina, che ha comunicato che il ministero degli esteri italiano sta collaborando con l’ambasciata di Islamabad per acquisire le informazioni locali sul caso e definirne i contorni poco chiari, “e prestare ogni assistenza che dovesse risultare necessaria”. A chiedere giustizia e soprattutto chiarezza è l’intera comunità pakistana in Italia che ha manifestato a Brescia proprio per chiedere verità sulla morte di Sana Cheema.
Giovane pakistana morta in patria: la sua vita in Italia
La giovane Sana Cheema, 25 anni, originaria di Gujrat, nella regione del Punjab, era arrivata a Brescia più che bambina insieme alla sua famiglia. Dopo diversi anni i suoi familiari si sono trasferiti in Germania in cerca di un futuro migliore, ma lei è voluta rimanere qui in Italia, trovando cosi un lavoro presso un’attività commerciale: la ragazza infatti era diventata collaboratrice di una scuola guida cittadina. In Italia avrebbe anche trovato l’amore di un uomo bresciano, con il quale voleva sposarsi.
Da qui i rapporti con la famiglia d’origine si incrinano, perchè erano contrari a questa relazione della figlia, e soprattutto perchè Sana era stata promessa sposa ad un ragazzo del suo paese d’origine. Sana è dovuta tornare in Pakistan poco tempo fa in seguito alla chiusura della scuola guida nella quale lavorava, comunicando agli amici che sarebbe mancata un paio di mesi, ma purtroppo non farà più ritorno in Italia, perchè lì ha trovato la morte.