Giovane pakistana strangolata dai familiari, a rivelarlo l’autopsia

Giovane pakistana strangolata dai familiari, a rivelarlo l’autopsia

Giovane pakistana strangolata dai familiari. L’autopsia eseguita sul corpo di Sana Cheema ha rivelato la rottura dell’osso del collo, il che riconduce a un possibile strangolamento della giovane donna.

Giovane pakistana uccisa, a rivelarlo l’autopsia

Viene cosi confermata l’ipotesi investigativa secondo cui Sana Cheema sia stata uccisa dai familiari stessi poichè si era opposta a un matrimonio combinato. Il corpo di Sana era stato infatti sepolto in tutta fretta dalla famiglia lo scorso 18 aprile, la quale sosteneva che la figli fosse morta a causa di un incidente. Gli inquirenti hanno ordinato la riesumazione del corpo, cosi da potere effettuare l’autopsia presso il laboratorio forense del Punjab. I risultati degli esami mostrano che “l’osso del collo è stato rotto”, avvalorando cosi l’ipotesi di strangolamento. Secondo gli inquirenti infatti il padre avrebbe strangolato la figlia con l’aiuto di alcuni parenti, prima che ritornasse in Italia.

Arrestati alcune settimane fa il padre della ragazza, Ghulam Mustafa, il fratello Adnan Mustafa e lo zio Mazhar. Anche la polizia pakistana ritiene colpevoli i 3 familiari. Senza parole Jabran Fazal, presidente dell’associazione culturale Pak Brescia, che ha dichiarato ” Chi ha ucciso deve pagare, che ha sbagliato deve essere punito”. e continua “Nessuno pensi che siamo conniventi, che approviamo questo orrore, la comunità pakistana del bresciano  è composta da dodici mila persone e non può essere condannata per il comportamento sbagliato di una persona, di una famiglia”, e rivela l’intenzione di organizzare una manifestazione di solidarietà in onore di Sana.

Giovane pakistana strangolata perchè si è opposta a un matrimonio combinato

E’ stata cosi oggetto di un delitto d’onore Sana Cheema , che a soli 25 anni è stata uccisa dalla famiglia  perchè si era opposta a un matrimonio combinato. La colpa della ragazza è stata infatti quella di non accettare di sposare un uomo musulmano che non amava. Viveva da diversi anni in Italia, e aveva trovato lavoro presso un’autoscuola di Brescia. Qui aveva anche trovato l’amore, un italiano suo coetaneo, che avrebbe voluto sposare. Durante uno dei viaggi che era solita fare in Pakistan per riabbracciare la famiglia, avrebbe comunicato la sua decisione al padre, il quale non accettando l’opposizione della figlia al matrimonio con l’uomo da lui scelto, ha deciso di ucciderla.

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