Giudici interpretano male la sentenza della Corte UE sui migranti, afferma Nordio
Nella Camera dei Deputati si è votato sul ddl Nordio, che abolisce il reato di abuso d’ufficio. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha dichiarato che la sentenza della Corte Ue è stata male interpretata dai giudici italiani, sottolineando che la definizione di “paese sicuro” è una valutazione politica. Ha ribadito che spetta allo Stato decidere su questi temi e che il potere legislativo non deve essere interferito dal potere giudiziario. Rispondendo alle richieste di dimissioni, Nordio ha detto che l’opposizione ha il diritto di chiedere ciò che crede, ma il governo farà del suo meglio.
Il Ministro della Giustizia Carlo Nordio risponde alle critiche sulla sentenza della Corte Ue
La sentenza della Corte Ue non è stata disapplicata da noi, ma male interpretata dai nostri giudici, afferma il Ministro della Giustizia Carlo Nordio in un’intervista a “La Repubblica”. Secondo Nordio, la definizione di “paese sicuro” non può essere lasciata alla magistratura, ma è una valutazione esclusivamente politica, sebbene nei parametri del diritto internazionale.
Il guardasigilli prosegue dichiarando che non ci saranno diktat sui paesi sicuri e che la questione è attualmente oggetto di approfondimento. Tuttavia, sottolinea che non spetta alla magistratura conferire questa patente, citando la sentenza della Corte che assegna questo compito allo Stato.
In risposta all’opposizione che chiede le sue dimissioni, Nordio sostiene che hanno il diritto di esprimere le proprie opinioni. Egli ribadisce che il governo non intende imporre nulla se non il rispetto della separazione dei poteri, affermando che il giudice deve essere solo la bocca della legge e non interferire con il potere legislativo.
Infine, Nordio conclude affermando che il governo farà del suo meglio di fronte alle critiche dell’opposizione, evidenziando il suo impegno nel rispondere alla volontà popolare attraverso il rispetto delle istituzioni e della legge.
La posizione del Ministro della Giustizia Carlo Nordio sulla sentenza della Corte UE
Nella dichiarazione recente rilasciata al giornale “La Repubblica”, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha espresso la sua opinione sulla decisione dei giudici di Roma riguardante l’obbligo di non rimandare i migranti in paesi considerati “non sicuri” secondo la Corte di giustizia dell’Unione Europea. Nordio ha sottolineato che la sentenza non è stata disapplicata, ma piuttosto è stata male interpretata dai giudici italiani. Secondo il ministro, la definizione di un “paese sicuro” dovrebbe essere una valutazione politica e non giudiziaria, rispettando sempre i parametri del diritto internazionale.
In merito alla questione dei “paesi sicuri”, Nordio ha chiarito che la magistratura non ha il potere di conferire questa designazione e che spetta esclusivamente allo Stato. Ha sottolineato la necessità di approfondire il tema, ma ha ribadito che il giudice deve essere la bocca della legge e non interferire con il potere legislativo, che rappresenta la volontà popolare.
Rispondendo alle richieste di dimissioni avanzate dall’opposizione, il ministro Nordio ha affermato che è legittimo che esprimano le loro opinioni, ma ha sottolineato che il suo impegno rimarrà costante nel fare del suo meglio per il Paese. Inoltre, ha ribadito che il governo non intende imporre nulla se non il rispetto della separazione dei poteri, fondamentale per il corretto funzionamento delle istituzioni.
Infine, Nordio ha garantito che la questione dei “paesi sicuri” continuerà ad essere oggetto di studio e che il governo seguirà da vicino lo sviluppo della situazione, sempre nel rispetto delle leggi e dei principi fondamentali dello Stato di diritto.
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