Gli effetti dei dazi di Trump sull’economia mondiale: l’allarme dell’Ocse

La guerra commerciale tra gli Stati Uniti e altri Paesi minaccia la crescita economica globale, con i dazi imposti da Trump che rallenteranno il Pil mondiale. Secondo l’Ocse, nel 2026 l’inflazione sarà al 3,2% e USA e Cina cresceranno più lentamente del previsto. Anche l’area euro subirà conseguenze, con la Germania che aumenterà dello 0,4% e la Francia dello 0,8%. Anche l’Italia sarà colpita, crescendo dello 0,7% e dello 0,9% nei prossimi anni. La situazione preoccupa l’organizzazione con sede a Parigi, che lancia un allarme sulle nuove criticità dell’economia globale.
La guerra commerciale e le sue conseguenze sull’economia internazionale
Milano (ITALPRESS) – La guerra commerciale, nonostante sia solo alle sue battute iniziali, getta già forti ombre sull’economia internazionale. I dazi imposti dall’amministrazione Trump, insieme alle ritorsioni da parte dei Paesi colpiti, sono secondo l’Ocse una minaccia alla crescita dei prossimi anni oltre a impattare negativamente sui prezzi facendo salire l’inflazione. Nel suo aggiornamento sulle condizioni dell’economia globale, l’organizzazione con sede a Parigi lancia l’allarme sulle nuove criticità.
Il Pil globale frenerà fermandosi al 3,1% nel 2025 (-0,2% rispetto alle indicazioni di dicembre) e solo al 3% nel 2026, anno in cui l’inflazione rallenterà al 3,2% pur restando ben al di sopra dell’obiettivo del 2% fissato da Fed e Bce. A fare le spese della frenata saranno soprattutto i due protagonisti della guerra commerciale: Usa e Cina. Le loro economie cresceranno più lentamente del previsto: rispettivamente del 2,2% e del 4,8% nel 2025, e rallenteranno ulteriormente nel 2026 (rispettivamente al +1,6% e al +4,4%).
I dazi rappresentano un problema per tutti. Ad esempio, l’area euro dovrebbe crescere dell’1% quest’anno e all’1,2% il prossimo. La Germania aumenterà solo dello 0,4% e nel 2026 dello 0,7%, mentre la Francia dovrebbe subire un calo molto più contenuto: rispettivamente 0,8% e 0,1 punti rispetto a dicembre. In questo scenario non fa eccezione l’Italia, che nei prossimi due anni dovrebbe crescere dello 0,7% e dello 0,9%, ovvero 0,2 punti in meno sul 2025 e 0,3 sul 2026 se confrontato con le tabelle di dicembre.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Impatto della guerra commerciale sull’economia internazionale
La guerra commerciale, nonostante sia solo alle sue battute iniziali, getta già forti ombre sull’economia internazionale. I dazi imposti dall’amministrazione Trump, insieme alle ritorsioni da parte dei Paesi colpiti, sono secondo l’Ocse una minaccia alla crescita dei prossimi anni oltre a impattare negativamente sui prezzi facendo salire l’inflazione. Nel suo aggiornamento sulle condizioni dell’economia globale, l’organizzazione con sede a Parigi lancia l’allarme sulle nuove criticità.
Il Pil globale frenerà fermandosi al 3,1% nel 2025 (-0,2% rispetto alle indicazioni di dicembre) e solo al 3% nel 2026, anno in cui l’inflazione rallenterà al 3,2% pur restando ben al di sopra all’obiettivo del 2% fissato da Fed e Bce. A fare le spese della frenata saranno soprattutto i due protagonisti della guerra commerciale: Usa e Cina, le cui economie cresceranno più lentamente del previsto.
I dazi rappresentano un problema per tutti. Ad esempio, l’area euro dovrebbe crescere dell’1% quest’anno e all’1,2 il prossimo. La Germania aumenterà solo dello 0,4 e nel 2026 dello 0,7%, mentre la Francia dovrebbe subire un calo molto più contenuto. Anche l’Italia, nei prossimi due anni, dovrebbe vedere una crescita più lenta rispetto alle previsioni di dicembre.
In questo contesto di incertezza economica, è fondamentale adottare politiche mirate a sostenere la crescita e a mitigare gli effetti negativi della guerra commerciale. La collaborazione internazionale e il dialogo sono essenziali per affrontare le sfide attuali e garantire una stabilità economica a livello globale.
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