Golpe in Zimbawe: l’esercito prende il controllo e arresta il tiranno
Golpe in Zimbawe. Dopo circa 40 anni di tirannia il paese africano alza la testa contro il regno di Robert Mugabe. Il tiranno africano è stato arrestato assieme alla moglie Grace alle due del mattino, e si trova ora nelle mani dell’esercito del Paese africano. “La loro sicurezza è garantita”, ha detto alla televisione un portavoce delle forze armate.
L’esercito a preso il controllo della Tv e degli uffici governativi
L’esercito ha preso il controllo e sta proteggendo uffici governativi e strade della capitale Harare per evitare che il Paese finisca in un caos sanguinolento. Secondo i vertici dell’esercito non si tratta di un colpo di stato bensì di una transizione incruenta: “Non c’è stato alcun golpe, solo un passaggio di poteri senza spargimento di sangue”. Il tweet prosegue spiegando che “persone corrotte e disoneste” sono state arrestate e che il presidente Mugabe è stato messo in custodia perché “è un uomo anziano di cui la moglie si approfittava. Le poche esplosioni che sono state sentite nella notte sarebbero state provocate “dai disonesti che hanno resistito agli arresti, ma che sono ora detenuti”.
Zimbabwe, l’esercito: “Mugabe e la sua famiglia sono al sicuro”
La fist Lady sospettata di voler prendere il potere
La situazione è precipitata dopo le ultime manovre di palazzo, che hanno portato alla fuga del vicepresidente Emmerson Mnangagwa, potenziale successore dell’ultranovantenne capo di Stato, accusato, dopo 50 anni al fianco di Mugabe, di tramare contro di lui.
Anche tre ministri del governo sono stati arrestati dai militari, che hanno preso il controllo delle strade della capitale Harare, davanti al parlamento. Si tratta del titolare delle Finanze Ignatius Chombo, quello dell’Educazione Superiore Jonathan Moyo e quello delle opere pubbliche, anche commissario politico dello Zanu-Pf, Saviour Kasukuwere. I tre fanno parte del gruppo conosciuto come G40, una corrente del partito al potere che secondo gli analisti cerca di espellere i veterani della guerra di indipendenza, tra i quali figura Mnangagwa, destituito per spianare la strada del potere alla first lady Grace Mugabe.