Grande barriera corallina decolorata: “Nessuna possibilità di ripresa”
Danni senza precedenti nella Grande barriera corallina australiana. L’innalzamento delle temperature dell’oceano ha causato uno sbiancamento gravissimo. I biologi marini lanciano l’allarme: “Solo un terzo dell’intera barriera è illeso”. I coralli, ormai, non hanno quasi più alcuna possibilità di riprendersi. L’inversione di tendenza pare ormai impossibile.
Cosa è successo?
Il direttore del centro di eccellenza della James Cook university spiega: “Quasi 1500 chilometri, ovvero due terzi di essa, hanno subìto danni negli ultimi due anni: ormai solo un terzo è illeso. Quest’anno, nel 2017, stiamo osservando uno sbiancamento massiccio anche senza il coinvolgimento di un fenomeno come El Nino. I coralli decolorati non necessariamente sono coralli morti, ma nella regione centrale interessata pesantemente possiamo anticipare che si registreranno alti livelli di perdita dei coralli”.
“Zero possibilità di recupero”
Infatti, ai coralli servono circa dieci anni per riprendere il loro colore di origine. La vicinanza tra le due decolorazioni, però, tra il 2016 ed il 2017, ha reso probabilmente impossibile la ripresa: “Uno sbiancamento massiccio che si verifica con dodici mesi di intervallo offre zero possibilità di recupero per quei coralli danneggiati nel 2016”.
Barriera corallina, patrimonio Unesco
Lo sbiancamento è causato dal riscaldamento dell’acqua marina e dall’aumento della sua acidità a causa di un innalzamento di diossido di carbonio nell’atmosfera. La barriera corallina è stata dichiarata, dall’Unesco, patrimonio dell’umanità. La grande barriera raccoglie 400 diversi tipi di corallo, 1500 specie di pesci e 4000 specie di molluschi.