Hamas Lancia Mobilitazione Generale in Difesa di Gaza dopo le Proteste a Beit Lahia

Mobilitazione di Hamas: Difesa di Gaza
ROMA (ITALPRESS) – Il movimento palestinese Hamas ha ufficialmente lanciato un appello per una mobilitazione generale nei prossimi giorni, precisamente venerdì, sabato e domenica, in difesa della Striscia di Gaza. Questa decisione è stata presa a seguito della prima manifestazione contro Hamas svoltasi a Beit Lahia, dove i partecipanti hanno chiesto al movimento di ritirarsi dal nord della Striscia, come riportato dal quotidiano egiziano “Shorouk”. I leader di Hamas hanno evidenziato l’importanza di una risposta collettiva in un momento di crescente tensione e conflitto.
In un comunicato diffuso attraverso il Palestinian Information Center, Hamas ha giustificato la mobilitazione generale dichiarando che essa è “un atto necessario alla luce dell’escalation della brutale aggressione dell’occupazione sionista e dei massacri perpetrati contro il nostro popolo nella Striscia di Gaza, oltre ai continui attacchi in Cisgiordania e a Gerusalemme, inclusa la benedetta moschea di Al-Aqsa, avvenuti con il sostegno americano e il silenzio della comunità internazionale”.
Richieste di Solidarietà e Azione Globale
Hamas ha esortato “un’intensificazione delle marce e degli eventi di solidarietà in tutte le città e capitali, trasformando questi giorni benedetti del Ramadan in giornate di mobilitazione globale”. Il movimento auspica che questo possa aiutare a porre fine alle uccisioni, all’assedio e alla fame che affliggono Gaza, sottolineando la necessità di sostenere la causa di Gerusalemme e della moschea di Al-Aqsa. Gli esponenti di Hamas hanno invitato le masse palestinesi in Cisgiordania, a Gerusalemme e nei territori occupati a mobilitarsi, chiedendo di rimanere uniti in queste terre sacre per opporsi all’occupazione.
“La nostra gente deve unirsi e resistere”, ha affermato parte del comunicato di Hamas. Le autorità del movimento hanno inoltre lanciato un appello ai leader e ai governi delle nazioni arabe e islamiche affinché “assumano le proprie responsabilità storiche” e “adottino una posizione decisiva” contro l’aggressione e per il sostegno alla resistenza palestinese.
Le immagini delle manifestazioni continuano a circolare sui social media e attraverso emittenti panarabe come “Al Arabiya” e “Sky Arabia”. Una recente manifestazione a Beit Lahia ha visto i partecipanti esprimere il proprio dissenso verso Hamas, con slogan come “Fuori Hamas, fuori!” e striscioni che denunciano l’attuale situazione critica. Questo movimento di protesta è avvenuto poche ore dopo che Israele ha emesso ordini di evacuazione per gli abitanti di Beit Lahia, un’azione vista dai manifestanti come diretta conseguenza delle azioni di Hamas.
Un testimone ha dichiarato: “Siamo qui per dire basta. Il sangue dei nostri figli non può essere un prezzo da pagare. Vogliamo vivere in pace e sicurezza. Fermate lo spargimento di sangue”. Il corteo ha attraversato le principali strade della città, fermandosi in prossimità dell’ospedale indonesiano, un luogo già colpito da attacchi israeliani durante le ultime escalation.
Secondo esperti e analisti, la situazione in Gaza e in Cisgiordania è sempre più critica, e le recenti proteste mostrano un dissenso crescente dentro le stesse fila palestinesi. Diversi attivisti per i diritti umani richiamano l’attenzione sulla necessità di una soluzione pacifica e duratura, segnalando l’importanza di un dialogo aperto tra le parti coinvolte. Le dichiarazioni del Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, che ha recentemente affermato la necessità di proteggere i civili e di fermare la violenza, sottolineano la preoccupazione globale in merito al conflitto in corso.
In questo contesto di tensione e conflitto, gli sviluppi futuri dipenderanno non solo dalle azioni di Hamas e delle forze israeliane, ma anche dalla risposta della comunità internazionale. Le richieste di supporto e solidarietà da parte di Hamas trovano risonanza nel contesto delle sofferenze quotidiane della popolazione palestinese, la quale attende con ansia una risoluzione pacifica della crisi.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
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