Harvey, aumentano le vittime: ora si teme per l’acqua contaminata

Harvey, aumentano le vittime: ora si teme per l’acqua contaminata

L’uragano Harvey continua a far paura. Ora una marea di acqua rischia di essere contaminata. Il devastante uragano Harvey ha inondato il Texas sommergendo un terzo di Houston, la quarta citta’ piu’ grande degli Stati Uniti.

Il rischio

Pesticidi, scarichi, solventi, sostanze chimiche industriali possono finire nell’acqua, avverte l’Environmental Protection Agency (Epa). L’esposizione ad acqua contaminata puo’ comportare problemi intestinali, mal di testa, influenza e patologie piu’ gravi nel lungo periodo.

All’indomani di Harvey “chiunque abbia questi sintomi deve immediatamente consultare il medico”, ha ammonito dell’Epa, perche’ i rischi di infezioni batteriche sono molto seri. Houston e’ il cuore dell’industria petrolifera e chimica degli Stati Uniti.

Lungo il suo canale si snodano oltre 500 siti industriali. In una centrale della societa’ francese Arkema si sono già verificate due esplosioni in seguito ai gravi danni provocati da Harvey: dalla struttura sono fuoriuscite alcune sostanze chimiche pericolose, se vi si entra in contatto, e per questo l’area e’ stata evacuata, ha confermato ieri la Casa Bianca.

Anche le sorgenti di acqua potabile “possono essere contaminate”. Migliaia di persone nelle 38 contee del Texas colpite dall’uragano Harvey ricorrono a sorgenti private, non soggette agli stessi controlli e per questo a rischio. Anche le zanzare rappresentano un problema per le malattie che portano.

Si aggrava il bilancio

Si aggrava di ora in ora il bilancio delle vittime. Quelle accertate dai soccorritori ora almeno 47. Secondo quanto riportano i media locali, tra le ultime morti confermate c’è quella di una donna di 61 anni, che ha perso la vita nella contea di Newtown, non lontano dal confine con la Louisiana, l’altro stato colpito dall’uragano ora declassato a tempesta ma ancora non in grado di portare violenti nubifragi e allagamenti. Gli sfollati sono a quota un milione.

Circa 779mila texani sono stati costretti a lasciare le loro case senza contare chi è fuggito volontariamente.  Mentre il lavoro dei soccorritori sta procedendo senza sosta   per rintracciare ancora le tante persone che mancano all’appello , si spera perché siano rimaste bloccate in casa  dalle alluvioni, è il tempo però anche di fare un primo bilancio dei danni causato dall’uragano.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *