Hillary Clinton ci spera ancora: si riconteranno i voti in Wisconsin
Dopo l’inaspettata vittoria di Donald Trump e i sospetti di un intervento di hacker russi sul sistema elettronico elettorale per favorirlo, la mozione di Jill Stein, candidata dei Verdi alle presidenziali americane, apre la porta a un possibile terremoto. Di fronte alle perplessità di un numero crescente di esperti informatici e di sicurezza, insieme alla pressione di accademici e attivisti, la Stein aveva lanciato una campagna fondi per finanziare il riconteggio dei voti. La candidata dei Verdi ha raccolto infatti i milioni di dollari necessari a presentare la richiesta di riconteggio dei voti in Wisconsin, uno dei tre Stati con Pennsylvania e Michigan su cui si concentrano i sospetti di brogli.
La Commissione elettorale del Wisconsin si sta preparando per il riconteggio in tutto lo stato, che inizierà alla fine della prossima settimana, dopo che la campagna della Stein avrà versato la somma necessaria. Il riconteggio dovrà necessariamente concludersi entro il 13 dicembre, trasformando questa operazione in una vera e propria corsa contro il tempo. La commissione elettorale ha dichiarato che sarà un processo aperto, trasparente, in cui ciascuno dei candidati potrà avere un suo rappresentante presente per sollevare obiezioni, e dove persino il pubblico potrà osservare.
Nonostante i sondaggi che lo davano perdente, il candidato repubblicano Donald Trump si è aggiudicato, secondo le cifre ufficiali, 1.404.000 voti (47,9%), contro i 1.381.823 (46,9%) della sfidante democratica Hillary Clinton. Uno scarto di 22.687 schede, che potrà cambiare le sorti di queste elezioni presidenziali.