I bambini dimenticati: la storia dei piccoli deportati dalla Libia

I bambini dimenticati: la storia dei piccoli deportati dalla Libia

Il libro di Roberto Fiorentini intitolato ‘I dimenticatì’ racconta l’odissea di 3000 bambini italiani mandati in colonie marine durante il regime fascista. La narrazione segue la voce di Silvia Napoletano, una sopravvissuta che vive nel piacentino, ripercorrendo la sua esperienza dalle terre libiche fino alle colonie estive in Italia del Nord. Il racconto rivela le condizioni spaventose e l’indottrinamento subito dai bambini durante la guerra, dimostrando come siano state vittime innocenti e dimenticate. Fiorentini cerca di dare voce a queste vittime dei conflitti bellici, evidenziando la loro vulnerabilità e la necessità di non dimenticare la loro storia.

Il drammatico viaggio dei bambini italiani dalla Libia all’Italia durante il regime fascista

Nel maggio del 1940, circa 25 mila italiani residenti in Libia ricevettero una circolare dalle autorità locali che invitava le famiglie a inviare i loro figli dai 5 ai 10 anni in Italia per trascorrere l’estate nelle colonie marine costruite dal Regime Fascista. Circa 3000 bambini partirono dal porto di Tripoli a bordo della nave ‘Augustus’, diretta verso Napoli, dove furono trasferiti nelle colonie del regime, tra cui quelle sul mar Adriatico, sulla riviera ligure di Ponente e in zone montane. Questo viaggio segnò l’inizio di un’odissea che li avrebbe separati per sempre dalle loro famiglie.

Il giornalista Roberto Fiorentini ha raccontato questa incredibile storia nel suo nuovo libro intitolato ‘I dimenticatì’, dando voce a una delle sopravvissute, Silvia Napoletano, che oggi, a 92 anni, vive nel piacentino. Attraverso la testimonianza di Silvia, emerge la vita difficile e drammatica vissuta dai bambini durante il periodo fascista, spesso dimenticata e rimasta solo nella memoria di pochi sopravvissuti.

La narrazione parte dalle terre libiche e dal viaggio in nave verso l’Italia, dove i bambini erano stati ammassati in condizioni precarie, controllati costantemente dagli educatori e dalle guardie fasciste. Silvia racconta la sua esperienza nelle colonie estive della Romagna e sulle colline dell’appennino tosco romagnolo, descrivendo una vita quasi militare per quei bambini.

Dopo la caduta del regime, la situazione peggiorò drasticamente: cibo razionato, vestiti scarsi e notti di terrore tra sparatorie e violenze. Fiorentini traccia un quadro dettagliato di questi luoghi trasformati in vere e proprie prigioni, dove i bambini erano sottoposti a un duro indottrinamento. Questa storia, troppo spesso dimenticata, ci ricorda il dramma vissuto dai bambini durante la guerra e l’importanza di non dimenticare le vittime più vulnerabili.

Il viaggio dimenticato dei bambini italiani in Libia durante il regime fascista

Nel maggio del 1940, le autorità locali in Libia notificarono alle famiglie italiane residenti nella regione di inviare i loro figli dai 5 ai 10 anni in Italia per trascorrere l’estate nelle colonie marine fasciste. Circa 3000 bambini furono imbarcati sulla nave ‘Augustus’ e trasportati in varie colonie lungo la costa adriatica e ligure, così come nelle zone montane dell’Italia.

Il libro di Roberto Fiorentini, “I dimenticati”, racconta questa incredibile odissea attraverso la voce di Silvia Napoletano, una sopravvissuta che oggi ha 92 anni e risiede nel piacentino. La narrazione inizia con il viaggio in nave dei bambini dalla Libia a Napoli, dove furono accolti e controllati dalle autorità fasciste. La vita nelle colonie estive era rigida e militaristica, e diventò ancora più difficile dopo la caduta del regime.

Fiorentini descrive la vita negli accampamenti come un vero inferno, con cibo scarso, vestiti scadenti e notti di terrore durante gli scontri tra partigiani, truppe tedesche e uomini del regime in fuga. I bambini erano sottoposti all’indottrinamento del regime attraverso lettere, canzoni e disegni, creando una mappa dei luoghi in Italia che sono diventati improvvisamente prigioni per loro.

Questo viaggio nell’orrore delle colonie estive fasciste rimane un capitolo troppo spesso dimenticato della storia italiana. Fiorentini ha voluto restituire voce ai bambini che furono vittime di quel periodo oscuro, dimostrando come i bambini sono tra le principali vittime in ogni conflitto, e come essi siano troppo spesso ‘dimenticati’.

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