I segreti del farmacologo per una dieta varia e salutare: come preservare la longevità evitando cibi inquinati

I segreti del farmacologo per una dieta varia e salutare: come preservare la longevità evitando cibi inquinati

Silvio Garattini, scienziato e ricercatore in farmacologia, sottolinea l’importanza di non affidarsi esclusivamente alla medicina farmaceutica per vivere a lungo e in salute, ma di concentrarsi su una dieta bilanciata e sull’attività fisica. Garattini consiglia pasti meno abbondanti e più frequenti, evitando cibi inquinati e troppo zuccherati. Il digiuno non è raccomandato, mentre l’importante è mangiare poco. L’esperto evidenzia che cattive abitudini alimentari possono portare a malattie come il diabete, che favoriscono la vendita di farmaci. Garattini promuove un approccio equilibrato che include almeno 150 minuti di attività fisica a settimana.

Alimentazione e Sport secondo Silvio Garattini

Silvio Garattini, un ricercatore di 95 anni nel campo della farmacologia e direttore di un istituto di ricerche farmacologiche, consiglia di non affidarsi troppo alle soluzioni offerte dall’industria farmaceutica, che ha scopi di lucro, per vivere a lungo e in salute. Egli suggerisce di concentrarsi piuttosto sull’alimentazione e sull’attività sportiva.

Nel corso di un’intervista, Garattini ha parlato dell’importanza di una dieta anti-invecchiamento e di come abbia guadagnato 10 anni di vita adottando un digiuno 12:12 e consumando alimenti specifici.

Secondo Garattini, tutti i cibi sono inquinati ai giorni nostri e pertanto è importante consumare una varietà di alimenti per evitare l’accumulo di determinati inquinanti. Una dieta varia è quindi consigliata per mantenere la salute.

Lo studioso sottolinea che mangiare in quantità ridotte può contribuire a vivere più a lungo, quindi consiglia pasti meno abbondanti ma più frequenti, suggerendo di evitare alimenti troppo ricchi di zuccheri e insaccati. Egli non raccomanda l’assunzione di grandi quantità di cibo alternata al digiuno, affermando che quest’ultimo non apporta grandi benefici.

Inoltre, Garattini mette in guardia sulle conseguenze delle cattive abitudini alimentari che hanno causato un aumento di diabetici e altri problemi di salute. Egli auspicata una penalizzazione del mercato farmaceutico per ridurre la vendita di farmaci.

Infine, Garattini sottolinea l’importanza di un’attività sportiva regolare, consigliando almeno 150 minuti di esercizio aerobico a settimana per favorire la salute cardiovascolare.

Consigli di Silvio Garattini per una vita lunga e in salute

Silvio Garattini, 95 anni, è un ricercatore in farmacologia e direttore di un istituto di ricerche farmacologiche. Arriva quindi dall’interno del mondo dei medicinali l’invito a non affidarsi eccessivamente alle soluzioni offerte dall’industria farmaceutica (che ha scopi di lucro) per vivere a lungo e in salute. Meglio, informa Garattini, concentrarsi su alimentazione e sport.

Dieta anti-invecchiamento, l’esperto: «Digiuno 12:12 e alimenti precisi: così ho guadagnato 10 anni di vita»

L’intervista, «Tutti i cibi sono inquinati»

Silvio Garattini, scienziato, ricercatore in farmacologia, professore di chemioterapia e farmacologia e direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, è da anni attivo nella divulgazione dei segreti per una vita lunga e sana. Autore di diversi libri sul tema, l’esperto sostiene soprattutto l’importanza di un’alimentazione bilanciata e dell’attività sportiva.

Sull’argomento, Garattini si è espresso di nuovo recentemente in un’intervista al Corriere della Sera. «Tutti i cibi sono inquinati – spiega -. Poiché oggi i cibi sono inquinati, mangiare una varietà di cose vuol dire evitare l’accumulo di un determinato inquinante». Quindi il consiglio è una dieta varia.

«Le ricerche hanno dimostrato che con una rilasciata del 30% di cibo si vive il 20% in più. Mangiare poco è un fattore di longevità». Suggeriti quindi pasti meno abbondanti ma più soventi, evitare insaccati e cibi troppo pieni di zuccheri. L’assunzione di grandi quantità di cibo alternata al digiuno, invece, non è indicata. «Il digiuno? Non fa grandi differenze» – spiega.

«Alcune ricerche hanno dimostrato che non c’era differenza fra chi mangiava liberamente e chi faceva passare 10-12 ore tra un pasto e l’altro. Lo ribadisco, l’importante è mangiare poco, anche se lo faccio cinque volte al giorno l’importante è il totale».

Le cattive abitudini alimentari, spiega, hanno creato «4 milioni e mezzo di diabetici che poi hanno problemi visivi, muscolari, renali…». E più malati ci sono, più farmaci vengono venduti. Per questo, «auspico che il mercato della medicina venga penalizzato».

Quindi alimentazione bilanciata e sport, niente di estremo o mai sentito. «Almeno 150 minuti a settimana, camminando con andatura relativamente rapida, altrimenti non c’è l’effetto aerobico… che consiste nel respirare in affanno e avere un aumento dei battiti» del cuore.

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