Il blog che promuoveva il raggiungimento dei 35 chili è stato chiuso per promuovere una sana alimentazione

Il blog che promuoveva il raggiungimento dei 35 chili è stato chiuso per promuovere una sana alimentazione

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L’anoressia torna di attualità in Italia nel novembre 2017, con la chiusura di un blog “pro Ana” gestito da una ragazza di 19 anni. Questi siti diffondono informazioni e suggerimenti per incoraggiare le giovani donne ad adottare comportamenti anoressici. Le forze dell’ordine hanno indagato dopo la denuncia di una madre, la cui figlia di 15 anni aveva sviluppato gravi disturbi alimentari frequentando il blog. Il fenomeno del “pro Ana” si diffonde anche su social e forum, influenzando numerose giovani. Nonostante la mancanza di leggi specifiche, le autorità perseguono chi istiga al suicidio e lesiona con tali comportamenti, cercando di contrastare questa triste realtà che colpisce milioni di persone in Italia.

Anoressia: il pericoloso fenomeno dei blog pro-ana in Italia

La fine del novembre 2017 ha visto tornare alla ribalta il tema dell’anoressia, con la chiusura da parte della polizia di Ivrea di un blog “pro Ana” gestito da una ragazza 19enne di Porto Recanati. Questo blog, uno dei tanti siti in Italia che propagandano consigli per diventare anoressiche, è stato accusato di istigazione al suicidio e di lesioni gravissime ai danni di una 15enne affetta da disturbi alimentari.

Le giovani vittime di questo mondo “pro Ana” sono attratte dalla divinità della magrezza e si affidano a blog, forum e gruppi su social media per ricevere supporto nel loro percorso di digiuno. La legge italiana, però, fatica a collocare questo tipo di reato, nonostante siano in corso discussioni parlamentari su una possibile legge in merito.

L’anoressia è una triste realtà sociale in costante crescita, con circa 3 milioni di persone affette da disturbi alimentari in Italia, di cui 2.3 milioni sono adolescenti. La denuncia dell’istigazione al suicidio e delle lesioni gravissime è il tentativo delle autorità di contrastare un fenomeno che, nei casi più gravi, può portare alla morte.

L’indagine che ha portato alla chiusura del blog ha evidenziato una rete di giovani ragazze fissate con il peso e l’alimentazione restrittiva. La madre di una 15enne di Ivrea ha denunciato il blog dopo che la figlia aveva smesso di mangiare e aveva bisogno di cure psicologiche. Le autorità hanno agito infiltrandosi nel blog e scoprendo un pericoloso meccanismo di induzione alla malattia.

La lotta contro l’anoressia in Italia

Il caso dell’anoressia è tornato a far parlare di sé in Italia, con la chiusura di un blog “pro Ana” gestito da una ragazza di 19 anni che ha provocato gravi conseguenze su una giovane di 15 anni. Questo disturbo alimentare, purtroppo, è sempre più diffuso nel nostro paese, con circa 3 milioni di persone che ne sono affette, di cui 2.3 milioni sono adolescenti.

Le autorità italiane hanno condotto un’indagine approfondita che ha portato alla luce un’intera rete di giovani ragazze coinvolte nei blog pro-ana. Le vittime erano indotte a seguire regimi alimentari pericolosi e a mettere a rischio la propria salute, con il rischio anche di arrivare al suicidio. Nonostante la gravità della situazione, la legge italiana non dispone ancora di norme specifiche sull’istigazione all’anoressia, ma si sta discutendo una proposta di legge in merito.

È fondamentale combattere con determinazione contro questo disturbo alimentare, che non solo mette a rischio la vita delle persone coinvolte, ma genera anche gravi conseguenze a livello sociale e sanitario. È importante sensibilizzare l’opinione pubblica e adottare misure concrete per prevenire e contrastare l’anoressia, offrendo supporto e aiuto a coloro che ne sono affetti e promuovendo una cultura del benessere e dell’accettazione di sé stessi. Soltanto attraverso un impegno condiviso a tutti i livelli è possibile combattere efficacemente questo grave problema.

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