Il Congresso si riunisce per eleggere il nuovo speaker della Camera USA
Il futuro di Mike Johnson come speaker della Camera è in bilico, con l’elezione prevista per domani e il suo bisogno di voti repubblicani per essere rieletto. Il sostegno di Donald Trump potrebbe non essere sufficiente a convincere tutti i membri del partito. La sua presa di posizione sul pacchetto di aiuti all’Ucraina ha diviso il partito. Con una maggioranza risicata alla Camera, basta solo qualche voto contrario per negare a Johnson un nuovo mandato. La votazione per eleggere il nuovo speaker avviene prima del giuramento dei membri del Congresso, con la necessità di raggiungere la maggioranza dei presenti e votanti.
La sfida decisiva per Mike Johnson per ottenere un nuovo mandato come speaker della Camera
Il presidente eletto Donald Trump ha espresso il suo sostegno per Mike Johnson in vista della sua possibile rielezione come speaker della Camera. Tuttavia, non è certo che il sostegno del magnate possa convincere tutti i repubblicani di estrema destra. Johnson ha ottenuto la carica di speaker nell’ottobre 2023 dopo la rimozione di Kevin McCarthy, ottenendo inizialmente un ampio consenso all’interno del partito repubblicano. Tuttavia, le sue recenti prese di posizione hanno diviso il partito, soprattutto quando ha approvato il pacchetto di aiuti all’Ucraina voluto dall’amministrazione Biden.
Al momento, i repubblicani detengono una maggioranza risicata alla Camera, con solo cinque voti di differenza rispetto ai democratici. Per Johnson, è fondamentale ottenere quasi tutti i voti repubblicani per garantirsi un nuovo mandato come speaker. Basterebbe infatti che due legislatori repubblicani votino per altri candidati per negargli la maggioranza e quindi la possibilità di essere rieletto.
L’elezione del nuovo speaker della Camera avviene tradizionalmente prima del giuramento dei nuovi membri del Congresso per motivi organizzativi. La Camera non può iniziare i lavori senza un portavoce, che ha anche il ruolo di capo amministrativo e presidente della Camera. Durante la votazione, il candidato presidente deve ottenere la maggioranza dei voti dei membri presenti e votanti, il che corrisponde a 218 voti su 435 membri della Camera. Una volta eletto, il presidente entrante sarà accompagnato da un comitato bipartisan alla sedia sul podio dove presterà giuramento.
La sfida per la rielezione dello speaker della Camera
La sfida per la rielezione dello speaker della Camera Mike Johnson si fa sempre più intensa, con la votazione prevista per domani, venerdì 3 gennaio. Johnson, attualmente in carica, ha bisogno di quasi tutti i voti repubblicani per ottenere un nuovo mandato. Il suo supporto da parte del presidente eletto Donald Trump potrebbe essere determinante, ma non è da escludere la resistenza di alcuni membri del partito di estrema destra.
Johnson ha ottenuto la carica di speaker nell’ottobre 2023, ma le sue recenti prese di posizione hanno diviso il partito repubblicano. La sua approvazione del pacchetto di aiuti all’Ucraina ha causato dissenso all’interno del partito, mettendo in dubbio la sua rielezione. Con una maggioranza di appena cinque voti alla Camera, due legislatori repubblicani che cambino fronte potrebbero ribaltare la situazione.
L’elezione del nuovo speaker avviene prima del giuramento dei membri del Congresso per motivi organizzativi. La Camera non può procedere con i lavori senza un presidente, che svolge un ruolo chiave nel funzionamento dell’istituzione. La votazione avviene seguendo precisi criteri che richiedono la maggioranza dei voti dei membri presenti e votanti, con il numero magico di 218 voti su 435 membri della Camera.
Una volta che il quorum è raggiunto, i candidati a presidente terranno i loro discorsi di nomina e i voti verranno contati dai legislatori designati come scrutatori. Una volta ottenuta la maggioranza dei voti presenti e votanti, il presidente eletto verrà accompagnato alla sedia sul podio per giurare in carica. La tensione in vista della votazione è alta, e il risultato sarà determinante per il futuro del partito repubblicano alla Camera.
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