Il dramma dei disordini alimentari: scopri la struggente realtà attraverso 15 immagini
L’anoressia e la bulimia sono diffusi disordini alimentari che colpiscono milioni di persone in tutto il mondo, soprattutto donne occidentali. Il progetto fotografico “I want to disappear” di Mafalda Rakoš racconta le storie di chi ha vissuto queste malattie, evidenziando le sfide quotidiane e il tabù che le circonda. Attraverso interviste, disegni e scritti, si sottolinea l’importanza di affrontare questi disturbi in modo serio e non superficialmente. Le foto non solo mostrano la lotta personale di chi le ha vissute, ma offrono anche un nuovo punto di vista per chi cerca di far fronte a queste malattie e di condividerne le esperienze.
La diffusione globale di anoressia e bulimia
La diffusione di anoressia e bulimia è sempre più evidente in tutto il mondo, coinvolgendo fino a 70 milioni di persone di ogni età e sesso, secondo l’ANAD. In particolare, le giovani donne occidentali sono a rischio maggiore di sviluppare disturbi alimentari, influenzate da ideali di bellezza irrealistici e dalla pressione sociale legata alla ricerca di perfezione attraverso diete e attività fisica.
Il progetto fotografico I want to disappear di Mafalda Rakoš mette in luce le storie di donne e ragazze che hanno vissuto esperienze legate ad anoressia e bulimia. Le immagini riescono a cogliere la lotta quotidiana contro i propri demoni personali, mostrando le sfumature di una battaglia interiore spesso sottovalutata. La fotografa, oltre a scattare le foto, ha raccolto interviste, disegni e scritti delle protagoniste, offrendo uno sguardo approfondito su questi disturbi alimentari.
Esperti del settore concordano sul fatto che i disturbi alimentari non siano solo il risultato di dinamiche sociali, ma anche di esperienze personali e familiari. Tuttavia, tali problematiche vengono spesso semplificate dai media e non affrontate con la serietà che meritano, a causa del tabù che ancora circonda questo argomento. Ciò può portare alla mancata ricerca di cure specializzate, con gravi conseguenze per chi ne è afflitto.
Le storie emozionanti raccontate nel progetto fotografico hanno offerto alle protagoniste un’occasione unica per condividere la propria esperienza e mostrarsi al mondo senza filtri. Le immagini di Mafalda Rakoš rappresentano quindi un momento di vera e propria liberazione per coloro che soffrono di anoressia e bulimia, offrendo una prospettiva realistica e toccante su cosa significhi vivere con questi disturbi alimentari.
Disordini alimentari: un problema globale sempre più diffuso
L’anoressia e la bulimia sono disordini alimentari sempre più diffusi in tutto il mondo. Secondo l’ANAD, l’associazione americana che si occupa di anoressia nervosa e altri disturbi correlati, fino a 70 milioni di persone di ogni età e sesso soffrono di qualche forma di disturbo legato all’alimentazione. In un libro fotografico pubblicato alla fine del 2017, I want to disappear (voglio scomparire), l’artista Mafalda Rakoš ha raccontato in immagini la vita di alcune persone che hanno sofferto o ancora soffrono di questi problemi.
“Dire che si tratta di un problema globale mette in secondo piano un fatto importante. Ci sono infatti dati che evidenziano il fatto che le giovani donne che vivono in Occidente abbiano il rischio maggiore di sviluppare tali disturbi alimentari”, ha raccontato la fotografa sul suo sito. “In più, ci sono dati che provano come l’occidentalizzazione aumenti ancora di più il rischio. Nello specifico, una maggiore attenzione al proprio corpo, ideali di bellezza non realistici e la tendenza a cercare di migliorarsi, facendo diete ed esercitandosi, sono solo alcune (ma di sicuro non le sole) ragioni per chi i giovani si sentono insicuri di se stessi e del proprio aspetto. Queste tendenze sono maggiormente presenti nei paesi sviluppati”.
Il progetto I want to disappear mette in luce le storie di donne e di ragazze che hanno voluto condividere le loro esperienze di anoressia e bulimia. E, così come le vite di chi ha sperimentato disordini alimentari, le foto di Mafalda Rakoš riescono a cogliere le sfumature di giorni passati a lottare contro i propri demoni personali. Per questo la fotografa non si è limitata a scattare, ma ha anche realizzato interviste e raccolto disegni, sculture e scritti realizzati dalle protagoniste del libro.
“Esperti del campo, come sociologi, psicologi e terapisti, sono d’accordo sul fatto che non si tratti solo di dinamiche sociali, ma anche di esperienze individuali e familiari. Inoltre, questo argomento viene spesso trattato in maniera semplicistica. Viene utilizzato dai media come un concetto astratto e non come una malattia seria. Per colpa del tabù che riguarda questo argomento, spesso non si procede nemmeno con visite specialistiche”.
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