Il governatore della Banca Centrale non sarà rimosso da Abela a Malta

Il governatore della Banca Centrale non sarà rimosso da Abela a Malta

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Il primo ministro maltese, Robert Abela, ha dichiarato pubblicamente che non sarà chiesto all’ex ministro delle Finanze, Edward Scicluna, attualmente governatore della Banca Centrale di Malta, di dimettersi nonostante sia sotto procedimento penale per presunto guadagno fraudolento e appropriazione indebita in relazione all’inchiesta sulla concessione fraudolenta di tre ospedali statali. Questa decisione ha suscitato dibattiti e polemiche nel paese, con molte voci che chiedono le dimissioni di Scicluna data la gravità delle accuse a suo carico.

Allo stesso tempo, Abela ha confermato che il suo predecessore, Joseph Muscat, manterrà la sua liquidazione e i vantaggi, inclusi un passaporto diplomatico, nonostante le accuse di riciclaggio di denaro e corruzione legate alla controversa concessione ospedaliera considerata fraudolenta e annullata dai tribunali. La decisione di mantenere i privilegi per Muscat ha sollevato critiche e dubbi sulla trasparenza e l’integrità del governo maltese, aumentando la pressione per una maggiore responsabilità e pulizia nel sistema politico del paese.

Scicluna, inoltre, fa parte del consiglio dei governatori della Banca Centrale europea e è membro del consiglio dell’Autorità maltese per i servizi finanziari, ruoli di grande rilevanza e responsabilità che alimentano ulteriori preoccupazioni riguardo alla sua idoneità a permanere in carica durante l’indagine giudiziaria in corso. L’opposizione nazionalista, insieme alla società civile, a diverse ONG e associazioni, continuano a sollecitare le dimissioni di Scicluna come atto di responsabilità politica e asserendo la necessità di garantire un adeguato rispetto della legge e della giustizia nel paese.

Il clima politico nel paese è teso, con le tensioni e le divisioni che emergono in modo sempre più evidente tra il governo e le forze dell’opposizione, nonché tra i cittadini e le istituzioni pubbliche. La protesta organizzata dall’opposizione davanti al parlamento lunedì scorso ha attirato l’attenzione dei media e degli osservatori internazionali, mettendo in luce la crescente preoccupazione per la situazione politica maltese e per il rispetto dello stato di diritto e della democrazia nel paese insulare.

L’imminente protesta nazionale organizzata dalla società civile di Malta, guidata dall’ONG Repubblika, a La Valletta giovedì prossimo si preannuncia come un momento significativo per esprimere la volontà popolare di lottare per la giustizia e la trasparenza e di chiedere responsabilità da parte dei politici e delle istituzioni pubbliche. La partecipazione attiva della società civile e delle ONG alla vita politica del paese è un segnale di vitalità della democrazia maltese e della determinazione dei cittadini a difendere i valori democratici e il bene comune.

In un contesto di crescente sfiducia verso le istituzioni pubbliche e di diffusa indignazione per i casi di corruzione e malgoverno, la richiesta di dimissioni di Scicluna e la protesta per la giustizia rappresentano un momento cruciale per il futuro di Malta e per la costruzione di un sistema politico più trasparente, responsabile e partecipativo. La pressione della società civile e delle organizzazioni non governative è fondamentale per garantire che le istituzioni rispondano agli interessi e alle esigenze dei cittadini e che siano tenute a rispondere delle proprie azioni e decisioni, nel rispetto dei valori democratici e della legalità.

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