Il Governo riforma lo Ius Sanguinis: novità sulla cittadinanza

Il Consiglio dei ministri ha adottato il “pacchetto cittadinanza” per riformare le norme sulla cittadinanza italiana e valorizzare il legame tra l’Italia e i cittadini residenti all’estero. Le misure prevedono limiti per evitare abusi e fenomeni di “commercializzazione” dei passaporti italiani. L’obiettivo è rendere più efficienti le procedure di riconoscimento della cittadinanza. Si introdurranno nuovi requisiti e procedure per limitare la concessione automatica della cittadinanza agli italo-discendenti e per garantire legami reali con l’Italia nel tempo. Questa riforma è volta a rendere più serio il concetto di cittadinanza italiana e a migliorare i servizi consolari.
Il Consiglio dei ministri approva il “pacchetto cittadinanza” per riformare la disciplina in materia di cittadinanza
Il Consiglio dei ministri ha adottato oggi il “pacchetto cittadinanza”, insieme di misure legislative proposte dal ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale per riformare la disciplina in materia di cittadinanza. Secondo una nota della Farnesina, l’obiettivo principale delle misure adottate è valorizzare il legame effettivo tra l’Italia e i cittadini residenti all’estero. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha sottolineato l’importanza di garantire un approccio serio al tema della cittadinanza, evitando abusi e fenomeni di “commercializzazione” dei passaporti italiani.
I Paesi con maggiore emigrazione italiana hanno registrato un significativo aumento dei riconoscimenti della cittadinanza negli ultimi anni. Questa crescente richiesta ha portato alla necessità di un intervento normativo che regoli in modo più accurato i criteri di concessione della cittadinanza italiana. La riforma mira a liberare risorse per migliorare l’efficienza dei servizi consolari, garantendo un approccio più mirato alle reali esigenze dei cittadini italiani all’estero.
Il decreto-legge approvato oggi prevede che gli italo-discendenti nati all’estero siano automaticamente cittadini per due generazioni, con ulteriori modifiche in arrivo nella seconda fase della riforma. Si richiede ai cittadini residenti all’estero di mantenere legami effettivi con l’Italia nel tempo, esercitando i propri diritti e doveri almeno una volta ogni 25 anni. La revisione delle procedure per il riconoscimento della cittadinanza punta a renderle più efficienti, con un ufficio centralizzato alla Farnesina che gestirà le richieste.
Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha sottolineato l’importanza della riforma per rafforzare il legame tra i cittadini italiani residenti all’estero e l’Italia. La concessione della cittadinanza è un atto serio che richiede un approccio attento e mirato. La modernizzazione e ottimizzazione dei servizi consolari saranno fondamentali per garantire un processo equo e trasparente per coloro che desiderano acquisire la cittadinanza italiana.
La riforma della cittadinanza italiana
Il Consiglio dei ministri ha adottato oggi il “pacchetto cittadinanza”, composto da misure legislative proposte dal ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale per riformare la disciplina in materia di cittadinanza. Secondo una nota della Farnesina, l’obiettivo principale di queste misure è quello di valorizzare il legame effettivo tra l’Italia e i cittadini residenti all’estero.
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha sottolineato che la cittadinanza italiana non verrà concessa senza criterio, ma sarà richiesto un effettivo legame con il Paese. Con questa riforma si cercherà di evitare abusi e fenomeni di “commercializzazione” dei passaporti italiani, garantendo che la cittadinanza sia un diritto serio e legittimo.
La crescente richiesta di cittadinanza italiana da parte degli emigrati ha portato a un forte aumento dei riconoscimenti negli ultimi anni. Con la nuova normativa, si mira a liberare risorse per rendere i servizi consolari più efficienti, concentrandoli su coloro che hanno un reale legame con l’Italia.
La riforma prevede anche una revisione delle procedure per il riconoscimento della cittadinanza, con l’istituzione di un ufficio centrale presso la Farnesina per gestire le richieste provenienti dall’estero. L’obiettivo è rendere più efficienti le procedure, garantendo un servizio di qualità e orientato alle effettive esigenze dei cittadini italiani nel mondo.
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