Il grave attacco iraniano, ma Israele deve fermarsi
FOTO REP ORTO – ROMA – Camera dei Deputati Comunicazioni del ministro della Difesa sugli invii di armi all’ Ucraina nella foto Guido Crosetto (ROMA – 2024-01-10, Stefano Carofei) p.s. la foto e’ utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e’ stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate (FOTO REP ORTO – 2024-02-13, Stefano Carofei) p.s. la foto e’ utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e’ stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate
MILANO (ITALPRESS) – “Ritengo improbabile che Israele si fermi, viste le proporzioni dell’attacco iraniano, come non si è fermato di fronte alle nostre richieste di una tregua a Gaza, per salvaguardare le vite dei civili. Quindi mi aspetto un’ulteriore risposta”. A dirlo il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in un’intervista al “Corriere della Sera”. “Credo di fare un’analisi obiettiva: l’Iran ha attaccato Israele come rappresaglia alla bomba del 3 aprile al suo consolato in Siria che ha ucciso un generale di grande spicco a Teheran, ma anche di collegamento con Hamas. Hanno utilizzato 250 droni, 100 missili balistici e 50 da crociera. Un attacco gravissimo e senza precedenti – sottolinea -. Il 99% di tutti questi sistemi di attacco sono stati intercettati e abbattuti dal sistema di difesa aerea e contraerea israeliano, con l’aiuto di americani, britannici e giordani. I danni sono stati limitati, l’attacco era stato annunciato da tempo ed ha consentito di far preparare la difesa. Oggi l’Iran lo ha considerato concluso”.
Secondo Crosetto “da entrambe le parti si è ottenuto un risultato. L’Iran ha fatto vedere al suo mondo integralista di poter reagire e di avere una certa capacità militare, Israele ha a sua volta mostrato quanto forte sia la propria capacità di difesa e deterrenza. Se verranno accolti gli appelli arrivati dal G7? Noi lo auspichiamo e lavoriamo per questo, ma non è così facile”. Quando avverrà la reazione di Israele “lo vedremo solo nel momento in cui avverrà. Quale oscilla tra due opzioni. Israele sa di non poter accettare che Teheran diventi una potenza nucleare perchè cambierebbero totalmente gli equilibri nell’area e ne nascerebbe un vulnus decisivo alla propria sicurezza. I falchi al governo considerano questa un’occasione imperdibile per colpire i reattori nucleari dell’Iran, anche perchè, pur non essendo disponibili ad intervenire direttamente, gli Usa – conclude – hanno appena stanziato i fondi per sostenere i loro sforzi militari ed hanno dichiarato il loro totale appoggio”.
– foto: Agenzia Fotogramma -(ITALPRESS).
Israele e Iran si trovano in una situazione di tensione crescente a seguito di un attacco iraniano contro Israele. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, esprime la sua opinione su quanto sta accadendo, prevedendo ulteriori sviluppi. Ritiene improbabile che Israele possa fermarsi di fronte all’attacco iraniano, anche alla luce della mancata tregua a Gaza. L’Iran ha attaccato Israele in risposta a un evento avvenuto in Siria, utilizzando droni e missili balistici. Tuttavia, la difesa israeliana è riuscita a intercettare e neutralizzare la maggior parte degli attacchi, con il supporto di alleati come gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Giordania.
Crosetto sottolinea che entrambe le parti hanno ottenuto risultati: l’Iran ha dimostrato la sua capacità militare, mentre Israele ha mostrato la sua forza difensiva. Si spera che il G7 possa intervenire per una risoluzione pacifica della situazione, anche se non si tratta di un compito facile. Il ministro osserva che Israele potrebbe reagire in modo deciso contro l’Iran per proteggere la propria sicurezza, considerando l’eventualità che Teheran possa diventare una potenza nucleare.
La tensione tra Israele e Iran rimane alta, con entrambi i paesi che valutano le proprie opzioni. Gli Stati Uniti hanno dichiarato il loro sostegno a Israele, mentre si attendono ulteriori sviluppi. La comunità internazionale segue da vicino la situazione e si auspica una risoluzione pacifica del conflitto. È importante mantenere il dialogo aperto e cercare soluzioni diplomatiche per evitare una escalation della tensione in Medio Oriente.