Il lavoro remoto non è immune alle molestie sessuali. Ecco la ragione.

Il lavoro remoto non è immune alle molestie sessuali. Ecco la ragione.

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Durante la pandemia, il lavoro da casa ha portato a un aumento delle molestie sessuali online, come riportato dal sondaggio di Rights of Women. Le vittime hanno subito abusi durante le riunioni virtuali, con casi inquietanti di capi che condividono screenshots con commenti denigratori. Le richieste sessualizzanti durante le videochiamate hanno umiliato molte donne, mentre la mancanza di accesso alle risorse umane ha reso difficile denunciare gli abusi. Nonostante le misure adottate dalle piattaforme, ottenere giustizia rimane un processo lungo e costoso. I datori di lavoro dovrebbero adottare misure proattive per contrastare le molestie online.

Il lavoro da casa ha aumentato le molestie sessuali online durante la pandemia

La diffusione del lavoro da casa durante la pandemia ha portato con sé nuove sfide, tra cui un incremento delle molestie sessuali online. Un sondaggio condotto da Rights of Women ha evidenziato come molte donne abbiano subito abusi durante riunioni virtuali su piattaforme come Zoom.

Spesso le molestie non si limitano solo a commenti indesiderati, ma includono anche richieste sessuali inappropriate da parte dei datori di lavoro. Alcune donne sono state costrette a “sembrare sexy” durante le videochiamate, un comportamento umiliante e demoralizzante che ha colpito il 40% delle 2.000 donne intervistate.

Il passaggio al lavoro remoto ha fornito ai molestatori nuovi mezzi per perpetrare abusi, come l’uso di piattaforme di comunicazione digitale. Nonostante Zoom abbia implementato misure di sicurezza, il problema rimane complesso e le vittime trovano difficoltà nel denunciare gli abusi e ottenere giustizia.

L’accessibilità delle risorse umane durante la pandemia è diventata un ulteriore ostacolo nella lotta contro le molestie. La gestione improvvisata delle comunicazioni ha reso difficile per le donne segnalare gli abusi, evidenziando la necessità di adottare misure più proattive da parte dei datori di lavoro e delle autorità per contrastare questi comportamenti inaccettabili.

Molestie sessuali online durante il lavoro da casa: un problema emergente

La pandemia ha portato molte sfide, inclusa l’aumento delle molestie sessuali online durante il lavoro da casa. Un sondaggio condotto da Rights of Women ha rivelato che molte donne hanno subito abusi durante le riunioni virtuali su piattaforme come Zoom, con casi di screenshot denigratori condivisi tra colleghi.

Le molestie non si limitano ai commenti indesiderati, ma includono richieste sessualizzanti da parte dei datori di lavoro. Un altro studio ha evidenziato come le donne siano spesso oggetto di richieste inappropriate per “sembrare sexy” durante le videochiamate, causando umiliazione e demoralizzazione.

Il lavoro da casa ha fornito ai molestatori nuovi mezzi per perpetrare molestie sessuali, rendendo difficile per le vittime denunciare gli abusi. Anche con misure di sicurezza come segnalazioni e sfondi virtuali su Zoom, il problema persiste, con una gestione improvvisata delle comunicazioni che espongono le donne a nuovi rischi.

Nonostante l’esistenza di leggi e l’importanza di adottare misure proattive, ottenere giustizia rimane un processo lungo e costoso. Gli esperti sottolineano la necessità di un approccio più efficace da parte dei datori di lavoro e delle autorità per contrastare le molestie sessuali online durante il lavoro da casa.

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