Il M5S è diventato un partito monocratico e controllato personalmente da Casaleggio

Il M5S è diventato un partito monocratico e controllato personalmente da Casaleggio

Il Movimento Cinque Stelle è stato definito come peggio di tutti gli altri partiti politici da Davide Casaleggio, co-fondatore del movimento. Secondo lui, il Presidente Conte è stato eletto con una mono candidatura, dimostrando una mancanza di vero coinvolgimento democratico nella scelta dei rappresentanti. Inoltre, le candidature per le elezioni regionali sono state imposte dall’alto, senza consultare la base del Movimento. Questo segnala una trasformazione del Movimento Cinque Stelle da una forma di rivoluzione partecipativa a un partito monocratico e personalista, simile a ciò che era stato criticato in passato.

Casaleggio ha sottolineato che il tema della trasformazione della partecipazione politica è ancora in corso. Attualmente, la partecipazione dei cittadini avviene principalmente tramite cellulare per i bonifici e con una matita copiativa nelle cabine elettorali in legno. Tuttavia, egli ha rivelato che questa situazione è destinata a cambiare e evolversi nel tempo. Il suo focus è sempre stato sull’innovazione della partecipazione politica, che non si limita alla fondazione di un partito o alla candidatura per le elezioni. Casaleggio evidenzia che la vera partecipazione politica va oltre questi aspetti superficiali e si concentra sulla capacità dei cittadini di influenzare le decisioni politiche e contribuire attivamente al cambiamento sociale.

Il co-fondatore del Movimento Cinque Stelle ha espresso preoccupazione per la deriva autoritaria che sembra aver preso il partito, finendo per replicare i difetti dei partiti tradizionali che il movimento stesso aveva criticato. Casaleggio ha osservato che l’originaria visione di una democrazia partecipativa è stata distorta nel tempo, trasformandosi in un controllo monocratico e centralizzato. Questo cambiamento ha alimentato una crescente delusione tra i sostenitori del Movimento Cinque Stelle, che avevano fortemente creduto nell’idea di un cambiamento radicale della politica italiana attraverso la partecipazione diretta dei cittadini.

Casaleggio ha chiarito che la sua visione della partecipazione politica va al di là delle tradizionali forme di coinvolgimento e si basa sulla condivisione del potere tra i cittadini e i rappresentanti eletti. Egli ha ribadito che il fine ultimo della partecipazione politica non è la creazione di un nuovo partito o la candidatura per le elezioni, ma piuttosto la promozione di un modello inclusivo e trasparente di governo, in cui i cittadini sono coinvolti attivamente nel processo decisionale e hanno la possibilità di esprimere le proprie opinioni e preoccupazioni.

In conclusione, Davide Casaleggio ha evidenziato la necessità di preservare l’originaria visione del Movimento Cinque Stelle come un’alternativa politica che promuove la partecipazione diretta dei cittadini e si oppone alla centralizzazione del potere. Egli ha sottolineato che la vera rivoluzione politica non consiste nel replicare i difetti dei partiti tradizionali, ma nell’innovare costantemente le forme di partecipazione e coinvolgimento dei cittadini, al fine di creare una democrazia più inclusiva e partecipativa.Agenzia Fotogramma –

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