Il mio papà mi ha salvata dalla dipendenza dalla droga” / “Senza paura di affrontare la dipendenza
La puntata de La Volta Buona ha ospitato Francesca Comencini, regista italiana figlia di Luigi Comencini. Ha parlato del film autobiografico “Il tempo che ci vuole”, dedicato al rapporto con il padre e alla dipendenza dalla droga. Grazie all’amore e all’aiuto del padre, è riuscita a superare quel tragico periodo. Il film è stato un momento di psicomagia per lei, che ha vissuto emozioni intense sul set, specialmente durante la ricostruzione del “paese dei balocchi” di Pinocchio. Francesca ha voluto rendere omaggio al padre, ricordandolo non solo come regista ma come uomo che le ha salvato la vita.
Francesca Comencini: il rapporto con il padre e la lotta alla dipendenza
La puntata odierna de La Volta Buona ha visto la partecipazione di Francesca Comencini, regista e sceneggiatrice italiana, figlia del celebre Luigi Comencini. Durante l’intervista con Caterina Balivo, ha raccontato del suo ultimo progetto, il film autobiografico “Il tempo che ci vuole”, dedicato al rapporto speciale tra padre e figlia.
Francesca ha condiviso emozionanti ricordi legati al padre, sottolineando come la passione per il cinema e l’immaginazione trasmessale da lui siano stati fondamentali nei momenti difficili della vita. Ha spiegato come la magia dell’infanzia presente nei film del padre l’abbia ispirata a credere che attraverso l’immaginazione si possa sempre trovare una via di fuga.
La regista ha anche affrontato il tema della dipendenza dalla droga, un calvario che ha vissuto in gioventù. Ha rivelato come sia riuscita a superare questo momento oscuro grazie all’amore e al sostegno incondizionato del padre, che ha avuto il coraggio di affrontare la situazione con lei.
Parlando del processo di realizzazione del film, Francesca ha descritto l’emozione di rivivere i propri ricordi sul set. Ha sottolineato la fatica e l’impegno necessari per portare a termine un progetto così personale, ma ha anche confessato di essere stata commossa dalla visione delle scene che rappresentavano momenti significativi della sua vita.
Francesca Comencini racconta il suo rapporto con il padre e il film “Il tempo che ci vuole”
Francesca Comencini, regista e sceneggiatrice italiana, è stata ospite de La Volta Buona per parlare del suo ultimo film “Il tempo che ci vuole”, un’autobiografia dedicata al legame speciale con suo padre, il celebre regista Luigi Comencini. Durante l’intervista, ha svelato come il padre l’abbia ispirata e salvata nei momenti più difficili della sua vita, soprattutto durante la lotta contro la dipendenza dalla droga.
Il legame con Luigi Comencini è stato fondamentale per Francesca, che ha ereditato da lui la passione per il cinema e la magia dell’infanzia. Il padre, famoso per il film “Pinocchio”, ha insegnato alla figlia che con l’immaginazione si può scappare e che è importante rimanere connessi al proprio bambino interiore per potersi salvare. Il film “Il tempo che ci vuole” è stato per Francesca un modo per rendere omaggio a suo padre e per raccontare al mondo la sua esperienza con la dipendenza.
La regista ha emozionato il pubblico raccontando il calvario che ha vissuto durante la sua gioventù, quando ha lottato contro l’eroina. È stato il coraggio e l’amore di suo padre a permetterle di superare quel momento buio, come raccontato nel film. Francesca ha sottolineato l’importanza di guardare le proprie contraddizioni e ha ringraziato il padre per averla salvata.
Parlando del processo creativo di “Il tempo che ci vuole”, Francesca ha svelato di aver vissuto intense emozioni sul set, soprattutto durante la ricostruzione del paese dei balocchi. Il lavoro con attori straordinari ha reso il film un atto di psicomagia, nonostante le difficoltà incontrate durante la produzione. Francesca ha ammesso di essersi commossa guardando alcune scene, in particolare quando ha rivisto le sequenze originali del padre e ha confrontato il risultato con il suo lavoro.
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