Il mistero della chat di Telegram risolto da Serena Mazzini: “Scopri cosa è accaduto”
Serena Mazzini, giornalista e autrice del Fatto Quotidiano, ha finalmente deciso di parlare dopo essere stata accusata dall’attivista Valeria Fonte di aver fatto parte di un gruppo Telegram in cui si praticava bullismo nei confronti di lei e di altri colleghi. È stata molto chiara nel confermare l’esistenza del gruppo, ridimensionando però le accuse mosse dalla Fonte e smentendo il racconto che è stato diffuso in merito.
La Mazzini, conosciuta anche con lo pseudonimo SerenaDoe, ha spiegato che il gruppo Telegram era composto da poche persone, per la maggior parte amiche, e che aveva uno scopo principalmente positivo di confronto e conforto. Inoltre, ha precisato che il gruppo non è stato creato da lei, ma che ha deciso di farne parte. Ha sottolineato che all’interno del gruppo si discuteva di temi leggeri come foto degli animali, ricette e spazi dedicati agli sfoghi personali e alle relazioni. Ha anche menzionato la presenza di una sezione che parlava di influencer e sharenting, commentando gli eventi che avvengono sui social. È stata sorpresa dall’accusa di omofobia e transfobia, poiché almeno un terzo dei partecipanti alla chat faceva parte della comunità LGBTQ+.
La giornalista ha sottolineato che non si trattava affatto di un gruppo violento o diffamatorio, bensì di amici che si volevano bene e condividevano momenti personali in un ambiente sicuro. Ha rivelato che il gruppo è stato chiuso oltre un mese fa e ha espresso perplessità sul momento scelto per diffondere queste informazioni. Ha anche ironizzato sul fatto che nel gruppo si scambiavano solo ricette sul tofu, respingendo l’accusa di bullismo.
In seguito alle polemiche, Serena ha ammesso di aver chiesto scusa a Valeria in privato, ma ha ribadito di non aver mai denigrato o bullizzato nessuno all’interno del gruppo. Ha dichiarato di essere stata ironica, sprezzante e graffiante come di consueto, e di aver mantenuto sempre un tono di rispetto nei confronti degli altri partecipanti. Ha concluso dicendo che continuerà a fare ciò che ha sempre fatto, supportando le persone e offrendo aiuto quando possibile.
Infine, la giornalista si è chiesta se l’attuale situazione sia realmente femminista o attivista, sottolineando il potere distruttivo delle piccole pietre lanciate dalle persone. Ha notato che ci sono individui che si sono suicidati per motivi meno gravi e ha destato preoccupazione per la condivisione di informazioni private con un pubblico così vasto. Serena ha chiarito che continuerà a fare il suo lavoro, nonostante le critiche ricevute, e che non pubblicherà mai gli screen delle conversazioni private. Ha espresso disappunto per il fatto che vengano diffuse informazioni personali senza alcun rispetto per la privacy.