Il padre anti-vax curava i figli con rimedi non convenzionali e allontanava la madre vaccinata, definendola pericolosa

Il padre anti-vax curava i figli con rimedi non convenzionali e allontanava la madre vaccinata, definendola pericolosa

Un padre no vax è stato portato a processo per aver convinto i suoi figli che la madre vaccinata fosse “radioattiva”, portando a maltrattamenti psicologici. L’ex marito ha perso la responsabilità genitoriale e ora ha il divieto di avvicinamento. I ragazzi, dopo tre anni in comunità, sono tornati dalla madre. L’uomo negava l’esistenza del Covid, metteva a rischio la salute dei figli e utilizzava “acqua magica”. In passato era stato prosciolto, ma il pm ha fatto ricorso e ora l’uomo è a processo. Una vicenda che evidenzia l’importanza della tutela dei minori e la pericolosità delle teorie no vax.

Padre anti-vaccino a processo per maltrattamenti psicologici verso ex moglie vaccinata e figli

Un padre anti-vaccino è stato posto a processo a Bergamo dopo aver convinto i suoi figli che la loro madre vaccinata contro il Covid fosse “radioattiva”, comportando un periodo di separazione e di maltrattamenti psicologici verso di loro. L’uomo, separato dalla donna dal 2017, ha perso la responsabilità genitoriale e ha ricevuto il divieto di avvicinarsi a loro da fine agosto. I figli, di 16 e 13 anni, sono stati riportati dalla madre dopo aver trascorso tre anni in comunità per riprendersi dagli abusi.

Le tensioni sono emerse nel 2018 ma si sono acutizzate nel marzo 2021, quando la madre si è vaccinata contro il Covid. I figli, a quel tempo di 13 e 10 anni, hanno cominciato a manifestare comportamenti violenti nei confronti della madre, influenzati dalle convinzioni del padre. Quest’ultimo li persuase a non avvicinarsi alla madre per almeno 40 giorni dopo la vaccinazione, negando l’esistenza del Covid e osteggiando l’uso delle mascherine. La madre ha raccontato di essere stata oggetto di vessazioni e di abusi, inclusa l’assunzione di un “acqua magica” somministrata loro dal padre.

Nel 2022 l’uomo era stato prosciolto per “fatto che non sussiste” a causa di una presunta preoccupazione iperprotettiva, ma su ricorso del pm è ora sotto processo. Le autorità hanno risposto con provvedimenti restrittivi nei confronti del padre e ora la madre può finalmente riavere i figli al suo fianco.

L’episodio evidenzia l’importanza di combattere la disinformazione e di proteggere la salute e il benessere dei minori in situazioni di fragilità. La manipolazione psicologica e la violenza verbale devono essere condannate e contrastate per garantire un ambiente sicuro e sano per i bambini.

Il padre no vax a processo per maltrattamenti psicologici

Un padre no vax è stato portato a processo a Bergamo per aver convinto i propri figli che la madre, vaccinata contro il Covid, fosse “radioattiva”. Dopo tre anni trascorsi in comunità per recuperare dai presunti maltrattamenti psicologici subiti, i due ragazzi sono tornati a vivere con la madre da un mese. L’uomo, separato dalla donna dal 2017, ha perso la responsabilità genitoriale e ha un divieto di avvicinamento dal fine agosto. La situazione è peggiorata a partire dal marzo 2021, quando la madre si è vaccinata contro il Covid.

Il padre negava l’esistenza del virus, definiva la mascherina dannosa e faceva saltare la scuola ai figli. Inoltre, dava loro “acqua magica” e sospendeva la terapia antibiotica necessaria. L’uomo è stato scagionato nel 2022 per “preoccupazione iperprotettiva”, ma il pm ha fatto ricorso e la Corte d’Appello lo ha mandato a processo per i presunti maltrattamenti psicologici inflitti ai figli.

La madre ha raccontato in aula che i figli evitavano qualsiasi contatto con lei per paura di essere contagiati. Ora, finalmente liberi dai condizionamenti del padre, stanno ricominciando a vivere una vita normale. La decisione della Corte d’Appello di mandare l’uomo a processo rappresenta un importanta passo verso la giustizia per questi bambini che hanno subito gravi conseguenze a causa delle credenze del padre no vax.

Questo caso evidenzia l’importanza della tutela dei minori e della responsabilità genitoriale, oltre a mettere in luce i pericoli delle teorie del complotto legate alla pandemia. Speriamo che questo processo porti a una giusta risoluzione per garantire il benessere e la sicurezza dei bambini coinvolti.

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