Il permafrost si scioglie nell’Artico: una minaccia di mercurio in agguato

Il permafrost si scioglie nell’Artico: una minaccia di mercurio in agguato

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Il riscaldamento del pianeta sta causando il rapido scioglimento del permafrost nell’Artico, rilasciando mercurio tossico nell’ambiente. Questo metallo potrebbe rappresentare una grave minaccia per l’ambiente e la salute umana, accumulandosi nella catena alimentare. I ricercatori dell’University of Southern California stanno studiando metodi più accurati per misurare il problema del mercurio nell’Artico, esaminando anche come il corso del fiume Yukon potrebbe influenzare l’erosione del terreno carico di mercurio. Le scoperte suggeriscono che i diversi tipi di suolo potrebbero comportare rischi diversi, aiutando a prevedere il movimento futuro di questo inquinante in un contesto di cambiamenti climatici accelerati.

Il permafrost si sta sciogliendo: il pericolo del mercurio nell’Artico

Con il riscaldamento globale, il permafrost dell’Artico sta erodendo rapidamente, rilasciando il metallo tossico del mercurio nell’ambiente. Questo metallo può costituire una minaccia ambientale e sanitaria in una vasta area, coinvolgendo sia la flora che la fauna selvatica.

Il mercurio si accumula nell’Artico a causa della circolazione atmosferica naturale e si congela nel permafrost, dove rimane stabile fino a quando il terreno si scongela a causa del cambiamento climatico. Il rischio maggiore è l’accumulo del mercurio nella catena alimentare, con possibili conseguenze negative per la popolazione artica e per coloro che vivono in zone dove il permafrost scomparirà entro il 2050.

Una nuova ricerca condotta dall’University of Southern California ha sviluppato un metodo più accurato per misurare il mercurio presente nei sedimenti fluviali e prevedere il suo rilascio futuro. Questo studio ha rivelato che i sedimenti a grana fine contengono più mercurio di quelli a grana grossa, evidenziando la complessità del problema.

Prevedere il movimento del mercurio nell’Artico è fondamentale per comprendere e gestire la minaccia che esso rappresenta per l’ambiente e la salute umana. È necessario considerare diversi fattori, come la composizione del suolo e le variazioni del corso dei fiumi, al fine di ottenere stime accurate e prepararsi ai cambiamenti futuri.

Minaccia ambientale e sanitaria: il permafrost artico rilascia mercurio tossico

Il riscaldamento globale sta causando un rapido scioglimento del permafrost nell’Artico, con conseguente rilascio di mercurio tossico nell’ambiente. Questo metallo potrebbe rappresentare una grave minaccia per la salute e l’ecosistema, poiché si accumula nella catena alimentare e può contaminare pesci e animali selvatici consumati dall’uomo.

La circolazione atmosferica naturale fa sì che il mercurio si accumuli nell’Artico, dove viene assorbito dalle piante e successivamente rilasciato quando il terreno si scongela. Con il riscaldamento accelerato della regione, il permafrost si sta erodendo e rilasciando quantità sempre maggiori di mercurio.

Nuove ricerche dell’University of Southern California hanno sviluppato metodi più accurati per misurare la quantità di mercurio rilasciata dal permafrost nell’Artico. Questi studi puntano a prevedere il movimento dell’inquinante e l’entità del problema nel prossimo futuro, considerando anche la diversità dei tipi di suolo e la loro capacità di trattenere mercurio.

La comunità artica e oltre 3 milioni di persone potrebbero essere a rischio a causa di questo rilascio di mercurio nell’ambiente. È fondamentale monitorare attentamente il fenomeno e adottare misure tempestive per proteggere la salute delle persone e la biodiversità dell’ecosistema artico.

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