Il rating di legalità aiuterà le imprese a vincere le gare pubbliche

Il rating di legalità aiuterà le imprese a vincere le gare pubbliche

ROMA – Il rating di legalità potrà essere arricchito di elementi di vantaggio nelle gare pubbliche per le aziende che lo otterranno: è qualcosa in più di un auspicio, è una previsione, emersa oggi a Roma nel corso dell’evento-convegno “Legalità e Profitto Award”, un premio organizzato dal mensile Economy ed assegnato alle 100 piccole e medie imprese italiane che hanno ottenuto il rating di legalità dall’Autorità Antitrust e, contemporaneamente, hanno dimostrato di avere il bilancio più solido e redditizio.

“Il Rating di legalità che l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato rilascia alle aziende che hanno i requisiti per ottenerlo – ha detto il direttore dell’ufficio che rilascia il rating presso l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Ombretta Main – è un riconoscimento con cui si attesta che l’impresa non ha violato norme giuridiche penali o amministrative e può dare vantaggi economici sul fronte dei finanziamenti pubblici, delle gare pubbliche e dell’accesso al credito”.

“Come Mise e come Governo – ha aggiunto il viceministro allo Sviluppo economico Gilberto Pichetto Fratin – siamo impegnati nel contrastare ogni forma di violazione delle regole del mercato, agendo sia sul fronte della regolazione che su quello della vigilanza e controllo, con l’obiettivo di tutelare al meglio cittadini, imprese e consumatori italiani.

Il rating di legalità, introdotto nel 2012 per le imprese italiane, è dunque particolarmente utile e quanto mai attuale in questo contesto, che vive ancora i postumi della grave crisi pandemica degli ultimi due anni e a cui si sono aggiunte le tensioni geopolitiche internazionali scaturite dal conflitto nell’Europa orientale”.

“A tal riguardo – ha aggiunto – abbiamo da poco potenziato i poteri e gli strumenti del Garante per la sorveglianza dei prezzi istituto al Mise al fine di prevenire eventuali speculazioni ai danni degli utenti”, ha precisato Pichetto.

“Negli ultimi anni abbiamo fatto un salto in avanti di 10 punti sotto il profilo della trasparenza”, ha spiegato il presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione Giuseppe Busia, “ma siamo ancora sotto in tanti Paesi.

L’indice di trasparenza è basato sulla percezione della corruzione, ma stiamo lavorando in sede europea a una fotografia più realistica e oggettiva.

Non solo: la sfida che abbiamo di fronte non è solo quella di appellarsi alla dimensione etica, ma di creare regole che spingano e consentano e facilitino l’onestà”.

“Per una realtà come Banca Ifis, specializzata nei servizi finanziari alle Pmi con circa 100.

000 imprese clienti distribuite su tutto il territorio nazionale, la legalità rappresenta un elemento di primaria importanza”, ha spiegato il condirettore generale e chief operating officer di Banca Ifis Fabio Lanza.

“L’attenzione a questo tema si traduce in un procurement che guarda alla sostenibilità a 360° dei fornitori”.

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