Il Sud cresce del doppio del Nord, ma preoccupa lo spopolamento

Il Sud cresce del doppio del Nord, ma preoccupa lo spopolamento

Il 2024 vede un aumento dei consumi in Italia, ma non sufficiente a garantire una significativa ripresa economica. Ci sono segnali di rallentamento in tutte le regioni tranne Liguria e Umbria. Il Mezzogiorno registra una crescita percentuale più elevata rispetto al Nord, ma i consumi al Sud sono più deboli. La differenza nel PIL pro capite tra Nord e Sud è significativa, con una debole dinamica demografica nelle regioni meridionali. Nonostante il contributo positivo del turismo straniero, il tessuto economico resta fragile e i consumi rimangono stagnanti. Confcommercio sottolinea la necessità di rivedere la spesa pubblica per stimolare la fiducia e sostenere famiglie e imprese.

Analisi della congiuntura economica in Italia

Dopo la riapertura dei negozi in zona arancione, l’Orio Center si candida come uno dei più grandi centri commerciali d’Italia. Tuttavia, molti esercizi sono ancora chiusi, segno che la ripresa economica potrebbe richiedere più tempo del previsto.

Secondo l’analisi dell’Ufficio Studi di Confcommercio, i consumi nel 2024 hanno superato di circa 17 miliardi il livello pre-Covid, ma non mostrano segni significativi di ripresa rispetto al 2023. Le Regioni del Nord evidenziano un rallentamento, mentre Liguria e Umbria mostrano una crescita. Il divario tra Mezzogiorno e Nord rimane ampio, con il Sud che mostra una maggiore debolezza dei consumi.

L’abbassamento della stima del PIL nel 2024, a causa della scarsa dinamica dei consumi, indica una congiuntura economica fragile. Nonostante i redditi disponibili siano aumentati, i consumi non sono cresciuti in modo proporzionale. Questo fenomeno riguarda principalmente il Mezzogiorno, dove la popolazione è in diminuzione e il divario con il Nord risulta evidente.

La crisi demografica e la debolezza dei consumi rappresentano due punti critici dell’economia italiana. Il presidente di Confcommercio sottolinea la necessità di un maggior coraggio nella revisione della spesa pubblica per alleggerire il peso fiscale su famiglie e imprese, al fine di favorire una reale ripresa economica su tutto il territorio nazionale.

Analisi dell’economia italiana nel 2024 dopo la riapertura dei negozi in zona arancione

Con la riapertura dei negozi in zona arancione, Orio Center è stato uno dei più grandi centri commerciali d’Italia a riprendere le attività. Tuttavia, molti esercizi rimangono ancora chiusi, evidenziando le difficoltà che il settore commerciale sta affrontando a causa della pandemia.

Secondo l’analisi dell’Ufficio Studi di Confcommercio, nel 2024 i consumi in Italia hanno registrato un lieve aumento rispetto all’anno precedente, ma non mostrano segnali di ripresa significativa. In particolare, si evidenzia un rallentamento in tutte le Regioni, ad eccezione di Liguria e Umbria, dove si è registrata una crescita. Allo stesso tempo, il Mezzogiorno ha registrato una crescita più elevata rispetto al Nord, ma i consumi al Sud sono più deboli rispetto al resto del Paese.

Nonostante il contributo positivo del turismo straniero, il tessuto economico italiano rimane fragile. I maggiori redditi disponibili reali, dovuti alla crescita dell’occupazione e al calo dell’inflazione, non si sono tradotti in un aumento significativo dei consumi. Questo evidenzia un circuito redditi-fiducia-consumi che sembra essere inceppato, con una propensione marginale al consumo incagliata a valori bassi.

La crisi demografica e la debolezza dei consumi rappresentano le principali preoccupazioni per l’economia italiana. È necessario un maggiore coraggio nella revisione della spesa pubblica per alleggerire il peso fiscale che grava su famiglie e imprese, al fine di stimolare una maggiore fiducia e supportare la ripresa economica del Paese.

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