Il tour del libro “Le vite spezzate delle Fosse Ardeatine” approda in Sicilia
Ferdinando Agnini, uno studente di Medicina di 19 anni di Catania, è stato arrestato dalle SS tedesche nel quartiere Montesacro di Roma. Prima della sua esecuzione, Agnini ha scritto un biglietto clandestino al suo amico intimando di far scappare gli altri compagni. Ha promesso di fare il suo dovere e ha esclamato “Viva l’Italia libera”.
Il 24 marzo 1944, Agnini è stato uno dei 16 siciliani trucidati alle Fosse Ardeatine, la più grave strage compiuta dai tedeschi in un’area metropolitana. Questo eccidio è diventato il simbolo della Resistenza in Italia.
Il libro “Le vite spezzate delle Fosse Ardeatine” di Mario Avagliano e Marco Palmieri ha suscitato grande interesse in tutta Italia e ora approda in Sicilia. La memoria delle vittime verrà commemorata in diverse città siciliane, come Palermo, Trapani, Milazzo, Messina e Casteltermini, accompagnata dall’Anpi.
Le vittime delle Fosse Ardeatine furono in gran parte prigionieri politici appartenenti a varie forze antifasciste. Oltre a loro, vi erano anche ebrei destinati alla deportazione, persone estranee ai fatti e detenuti comuni a scopo di pubblica sicurezza. Mario Avagliano e Marco Palmieri hanno subito un approfondito lavoro di ricerca per ricostruire le storie individuali di queste vittime, testimoniando l’importante contributo della Sicilia alla lotta per la Resistenza.
La Sicilia è stata una delle regioni più colpite, dopo il Lazio e la Campania. Tra le vittime siciliane ci sono persone come il tenente generale Vito Artale di Palermo, il corazziere Daniele Giordano, il tenente colonnello Giovanni Rampulla di Patti e molti altri, ognuno con la propria storia e il proprio sacrificio per la libertà.
La memoria di questi martiri viene finalmente riportata alla luce grazie a questo libro, che ha permesso di identificare molte vittime fino ad oggi sconosciute. Le loro storie resteranno indelebili nel ricordo di tutti, dimostrando l’importanza della resistenza contro l’oppressione e il totalitarismo.
La locandina ufficio stampa allegata alla notizia è un segno tangibile di questa importante iniziativa per conservare e onorare la memoria di coloro che hanno sacrificato la propria vita per un’Italia libera.