Il turismo dell’olio extravergine di oliva: il rapporto annuale e il nuovo sito ufficiale in italiano

Il turismo dell’olio extravergine di oliva: il rapporto annuale e il nuovo sito ufficiale in italiano

I protagonisti del turismo dell’olio Evo si sono riuniti in occasione dell’edizione 2024 del Concorso nazionale Ercole Olivario per lanciare un’operazione di sistema che ha portato alla nascita di un vero e proprio think tank dell’oleoturismo italiano. Questa collaborazione è il risultato del lavoro svolto dalle associazioni Città dell’Olio e Unaprol-Coldiretti insieme a Roberta Garibaldi, professore universitario e autrice del Rapporto annuale sul turismo enogastronomico.
Il settore dell’olio Evo è composto da circa un milione di imprese olivicole con un valore di produzione che si avvicina ai due miliardi di euro l’anno, basato su una straordinaria biodiversità. Sono presenti oltre 250 milioni di piante di oltre 550 varietà diverse, con 43 Dop riconosciute. Durante il concorso nazionale è stato presentato il primo Rapporto sul turismo dell’olio, che include i dati sulla capacità attrattiva del settore e le migliori pratiche adottate dalle aziende italiane che hanno già avviato progetti di accoglienza turistica.

Il Rapporto sul turismo dell’olio è solo la prima tappa di questa collaborazione. La seconda grande novità è il primo portale nazionale dedicato al turismo dell’olio, già online su turismodellolio.com. Questo portale non sarà solo una vetrina per le aziende coinvolte e per il Concorso Ercole Olivario, ma offrirà anche la possibilità di acquistare pacchetti turistici dalle aziende individuate come eccellenze turistiche ed esperienziali dal think tank.

Attualmente sul portale sono presenti oltre 300 esperienze selezionate, ma il numero è destinato ad aumentare. Il think tank svolgerà un ruolo chiave nel garantire il rispetto dei criteri di accoglienza fondamentali per le aziende produttrici di olio Evo che desiderano entrare nella piattaforma. Ciò favorirà anche la commercializzazione delle esperienze oleoturistiche a livello nazionale e internazionale.

La visita a un frantoio rappresenta un’esperienza ancora poco sfruttata dai turisti, ma con ampi margini di crescita. Questo tipo di turismo offre contenuti salutari e promuove l’olio Evo come prodotto di bellezza e di cura, dalla tavola alle spa e ai centri benessere. Il Rapporto sul turismo dell’olio ha rivelato che solo il 15% dei turisti italiani ha visitato un’azienda olearia negli ultimi tre anni, ma questo dato sale al 19% per i turisti orientati alle esperienze enogastronomiche.

Il turismo dell’olio è un’opportunità per dare valore all’olio extravergine di oliva. Questo settore può valorizzare il paesaggio, l’ambiente, la storia, la cultura e la biodiversità delle oltre 550 cultivar che rappresentano oltre il 40% della biodiversità a livello globale. Il turismo dell’olio può anche aiutare a rilanciare luoghi e comunità, come le Città dell’Olio italiane.

Per sfruttare appieno le opportunità offerte dall’oleoturismo, è necessario un cambiamento culturale. Formare nuovi professionisti del settore, capaci di offrire servizi di accoglienza di qualità e di utilizzare le nuove tecnologie, è fondamentale. La formazione è una leva importante per coloro che desiderano investire nello sviluppo dell’oleoturismo.

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