Ilva, gli operai occupano la fabbrica di Genova contro i tagli
Occupata la fabbrica all’Ilva di Genova Cornigliano. La decisione è stata presa questa mattina dall’assemblea dei lavoratori che giudica insufficienti le garanzie del governo rispetto al piano industriale di tagli presentato da AmInvestCo, la nuova proprietà del gruppo siderurgico.
L’occupazione durerà fino alla data dell’incontro con i sindacati
L’assemblea dei lavoratori ha deciso di attuare questa misura almeno fino all’incontro previsto mercoledì per discutere dell’accordo di programma. I lavoratori hanno fatto prima un corteo interno alla fabbrica, si preparano a uscire in strada in manifestazione. Intanto hanno iniziato ad allestire una tenda davanti all’ingresso della portineria, ci resterà per tutta la durata dell’occupazione, sicuramente almeno fino alla data dell’incontro.
Contro il taglio di 4.000 posti
La battaglia è contro il piano industriale presentato dalla cordata AmInvestCo formata dal leader mondiale della siderurgia ArcelorMittal e dall’italiana Marcegaglia, che a livello nazionale taglia 4.000 posti di lavoro, dei quali 600 a Genova, ma soprattutto cancella l’accordo di programma e prevede che anche i salvati debbano passare dal licenziamento e da una riassunzione senza le tutele degli accordi precedenti, con tutte le incognite del jobs act.
Una proposta considerata subito irricevibile persino dal mninistro Carlo Calenda, che ha stoppato tutto, avvertendo che i lavoratori vanno tutelati. Ma al momento secondo i siderurgici genovesi non ci sono cerrtezze sufficienti neanche per prendere in considerazione l’avvio di una trattativa, visto che non c’è la garanzia che non venga toccato l’accordo di programma del 2005, quello su cui continua a reggersi l’intero impianto normativo e organizzativo dello stabilimento. L’obiettivo dei genovesi, infatti, resta quello del rientro di tutti i 1.498 addetti di Cornigliano, con i lavori di pubblica utilità appena riconfermati a integrare il salario di chi è in cassa
Il piano dei nuovi proprietari
Il gruppo Ilva, come è noto, è da poco passato alla cordata AminvestCo, formata dal colosso siderurgico ArcelorMittal e (con una quota del 15%) al gruppo Marcegaglia. In un primo momento i nuovi proprietari avevano dichiarato un esubero di 6mila posti di lavoro (la maggior parte dei quali a Taranto) e l’intenzione di assumere i lavoratori rimanenti con le norme del Jobs act e dunque con una diminuzione delle garanzie sindacali.