Immediatamente notai le ferite sul corpo”/ “Mi dissero che erano segni post mortem

Negli ultimi tempi si è riaperta la discussione sulla morte di Liliana Resinovich, con la Procura che conferma le ipotesi della famiglia sulla data della morte. Claudio Sterpin e il fratello Sergio ribadiscono i loro dubbi, sottolineando segni di lotta sul corpo e telefonate cancellate. Claudio sottolinea la negligenza nelle indagini e il fratello lamenta la mancanza di approfondimenti sulle ferite. Gabriella Micheli esorta a indagare su tutti i punti indicati dal GIP, inclusi i dati informatici e la GoPro sparita. Il mistero continua a circondare la morte di Liliana, con sospetti su possibili omicidi premeditati e un coinvolgimento del marito Sebastiano Visintin.

Il mistero della morte di Liliana Resinovich: nuovi dettagli emergono dopo anni di indagini

Si è tornati a parlare della morte di Liliana Resinovich in seguito alla riapertura del caso da parte della Procura, che sembra aver ricalcolato la data del decesso confermando le ipotesi avanzate dalla famiglia della vittima. Claudio Sterpin e il fratello Sergio, insieme all’amica Gabriella, sono tornati a ribadire che la donna potrebbe essere stata uccisa il giorno stesso della sparizione e poi posizionata nel luogo del ritrovamento diversi giorni più tardi.

I dubbi su quanto accaduto sono molti, soprattutto considerando che solo ora emergono segni di colluttazione sul cadavere di Liliana che non erano stati indagati in precedenza. La Procura aveva cercato di archiviare il caso come un suicidio senza approfondire ulteriormente, suscitando perplessità tra coloro che chiedevano chiarezza sulla posizione del marito della vittima, Sebastiano Visintin.

Claudio Sterpin si è detto sconcertato per come siano state condotte le indagini, evidenziando la mancanza di attenzione verso dettagli cruciali come le ferite sul corpo di Liliana. Il fratello della donna ha ribadito che le lesioni avvenute in vita erano state sottovalutate, mentre Gabriella ha sottolineato l’importanza di approfondire i punti indicati dal Gip e di esaminare gli indizi come la perizia informatica sulle telefonate cancellate e la GoPro misteriosamente sparita.

La verità sulla morte di Liliana Resinovich sembra ancora lontana, ma grazie alla perseveranza di coloro che continuano a porre domande e a evidenziare le lacune nelle indagini, potrebbe finalmente emergere la verità dietro a questo misterioso caso.

Il mistero della morte di Liliana Resinovich: nuove rivelazioni e dubbi persistenti

La recente ripresa delle indagini sulla morte di Liliana Resinovich ha riportato alla luce vecchie ipotesi e sollevato nuove domande sul caso. La Procura ha confermato che la donna potrebbe essere stata uccisa il giorno della sparizione e poi posizionata nel luogo del ritrovamento diversi giorni dopo, sostenendo così le affermazioni della famiglia della vittima.

Claudio Sterpin, presunto amante di Liliana, e il fratello Sergio si sono espressi riguardo alla vicenda, focalizzandosi sulle telefonate cancellate dal cellulare della donna e sulle ferite sul suo corpo. Emergono dubbi sulla data effettiva della morte, sui segni di colluttazione sul cadavere e sull’omissione di indagini sul marito di Liliana, Sebastiano Visintin.

La mancanza di chiarezza nelle indagini ha sollevato dubbi sulle circostanze della morte di Liliana. Claudio Sterpin ha criticato l’inerzia della Procura nel cercare indizi concreti, mentre il fratello della vittima ha rivelato di non aver mai visto le ferite sul corpo di Liliana, sollevando dubbi sulla genuinità dell’inchiesta.

Anche l’amica di Liliana, Gabriella, ha sottolineato la necessità di approfondire nuovi elementi nell’indagine, come la perizia informatica sulle telefonate cancellate e la presunta presenza di una GoPro con video mai analizzati. Il mistero sulla morte di Liliana Resinovich sembra ancora lontano da una risoluzione definitiva, con nuove rivelazioni che alimentano i dubbi sulla verità dei fatti.

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