Incendi, emergenza in molte regioni: centinaia di richieste d’intervento

Incendi, emergenza in molte regioni: centinaia di richieste d’intervento

L’Italia brucia, i roghi devastano molte regioni del centro sud e le richieste di intervento arrivano a centinaia. Dopo giorni in cui le fiamme hanno avvolto il Vesuvio anche in Sicilia la situazione è drammatica. Un incendio divampato a San Vito Lo Capo (Trapani) ha sfiorato il villaggio turistico Calampiso dove si trovavano circa 700 villeggianti. Gli ospiti sono stati evacuati via mare con l’aiuto anche di mezzi privati.

Dal primo giugno all’11 luglio 2017 sono stati 502 gli interventi aerei effettuati. Solo oggi sono state 20 le richieste arrivate, sopratutto dalla Campania e dalla Sicilia. La Centrale operativa della Protezione Civile, si trova a Roma e coordina gli interventi anti-incendi in tutta Italia: il Coau, il Centro operativo aereo unificato. Un ‘cervello’ che sorveglia il Paese per intervenire con i mezzi aerei per spegnere gli incendi.

Da qui vengono coordinate le operazioni anti incendio della flotta aerea che vola da nord a sud (16 Canadair, 4 elicotteri, 8 elicotteri della Difesa e dei Vigili del Fuoco). Da questa centrale arrivano le richieste d’aiuto e vengono organizzati i voli dei mezzi che partono da 14 basi su tutto il territorio nazionale.

 

L’emergenza incendi sul Vesuvio non si ferma e coinvolge anche il lato opposto del golfo partenopeo. Le fiamme si ergono dai boschi tra i monti Lattari e il Faito sui rilievi che sovrastano l’area costiera. Da mercoledì mattina sono 3 i Canadairdel Dipartimento nazionale in azione sul Vesuvio e 300 gli uomini al lavoro tra Ercolano e Ottaviano. Nelle altre zone della Campania sono operativi 5 elicotteri regionali.

Gli altri roghi

Puglia – Paura anche in una baia dell’isola di San Domino, nell’arcipelago delle Tremiti (Foggia), quando l’area è stata circondata da un vasto incendio. I turisti, una ventina, nell’impossibilità di fuggire via terra sono stati raggiunti via mare da mezzi della Capitaneria di Porto di Termoli (Campobasso) e da una squadra dei Carabinieri per essere portati via.

 

Lazio – Ancora roghi a Roma e nel Lazio, dove la protezione civile ha registrato un aumento del 400 per cento degli interventi rispetto a un anno fa. Le situazioni più difficili a Roma, in via Fioranello, e vicino a Formia, in provincia di Latina.

Sicilia – È ancora emergenza incendi in Sicilia. Dalle province di Trapani e Palermo, per arrivare a Catania e Messina passando dalle isole Eolie sono numerosi i fronti di fuoco su cui sono impegnati i canadair. A Castellammare del Golfo in provincia di Trapani, le fiamme hanno raggiunto alcune abitazioni nella frazione di Fraginesi. Le case sono state fatte evacuare.

A causa delle alte temperature il livello di allerta è al massimo della scala in tutte le province dell’Isola con l’esclusione di Siracusa e Trapani, due province che, però, ieri sono state devastate da numerosi roghi. In tutta la Sicilia ieri sera si contavano 125 focolai di incendio, duemila solo nell’ultimo mese.

I rinforzi

Arrivano i rinforzi dal resto d’Italia per fronteggiare l’emergenza incendi della Sicilia, finita all’attenzione della Procura di Palermo “per eventuali inadempienze della Regione”. Nella tarda serata di ieri sono arrivati 36 uomini con 18 mezzi tra autobotti e automezzi antincendio boschivo dal Veneto, dalla Lombardia, dal Piemonte e dall’Emilia Romagna. Due squadre hanno proseguito in direzione Trapani mentre il resto si è trattenuta a Messina. Questa mattina un altro incendio è divampato in località Salice sempre sui colli mentre un altro rogo è scoppiato in contrada Serri a Sperone nella zona nord della città. In azione squadre di vigili del fuoco ed un Canadair. Roghi anche in provincia nella zona di Barcellona Pozzo di Gotto e nell’isola di Lipari, nelle Eolie.

Le procure di Palermo, Enna e Messina aprono inchieste. Gli incendi scoppiati in questi giorni nel palermitano, come detto, sono finiti in Procura. I magistrati della Procura di Palermo hanno aperto un’inchiesta per verificare, come si apprende, “eventuali inadempienze della Regione siciliana nel sistema della prevenzione”. Inchiesta anche ad Enna e Messina.

Puntare sulla prevenzione

“Puntare sulla cultura della prevenzione, sul controllo del territorio da parte di tutte le forze di polizia e su una maggiore assunzione di responsabilità da parte di tutti gli organi competenti”, queste le parole del dirigente generale del Corpo forestale della Regione Sicilia, Fabrizio Viola.

“Stiamo lottando – dice Viola – contro questa gente sconsiderata che incendia, dei criminali. La macchina antincendio è completa e adesso stiamo definendo una convenzione con l’Esercito Italiano e la Marina militare per avere tre elicotteri a uso esclusivo della Sicilia, oltre alla flotta nazionale presente sull’Isola “. Quanto ai canadair difficile ottenerne più di quattro già in dotazione in Sicilia.

“La flotta nazionale dei canadair – dice il dirigente generale – si compone di una ventina di mezzi. A bruciare non è solamente la Sicilia, ma tante altre Regioni d’ Italia. La flotta nazionale non è modificabile e un canadair non si può inventare da un momento all’altro”. “Dobbiamo affrontare il problema con la prevenzione, con l’educazione e con le segnalazioni – è l’appello lanciato da Fabrizio Viola – è necessario sensibilizzare i cittadini affinché denuncino se vedono gente che apicca il fuoco. Solo così – prosegue – possiamo venirne a capo. Se dobbiamo solo intervenire nel momento in cui l’evento è già in corso sarà difficile salvare il territorio dalla furia del fuoco. Occorre, infine, mettere in campo una politica diversa che coinvolga tutti gli Enti locali in una azione di pulizia delle aree di loro pertinenza, è indispensabile la partecipazione di tutti”.

 

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