Incendio a Milano: morto un tredicenne, sette gli intossicati

Incendio a Milano: morto un tredicenne, sette gli intossicati

Incendio a Milano. Un ragazzino di 13 anni è morto dopo essere stato estratto da un palazzo in fiamme in via Cogne, a Milano. Il 13enne è stato accompagnato all’ospedale Sacco privo di sensi e in arresto cardiaco, ma non c’è stato nulla da fare.

Incendio a Milano. “Mamma ho paura, è tutto pieno di fumo…”

L’incendio è divampato intorno alle dodici del 14 febbraio. Le fiamme hanno distrutto tre piani del palazzo ed hanno reso inagibili una decina di appartamenti. Sono settanta le persone evacuate. Il rogo è partito da un appartamento al decimo piano, poi le fiamme sono risalite fino ai livelli superiori. Il ragazzo, Haitam, era da solo nell’appartamento all’undicesimo piano. La madre lavora in un albergo poco lontano, le due sorelle di 10 e 19 anni sono a scuola. “Mamma ho paura, è tutto pieno di fumo…”, urla. Poi la comunicazione si interrompe. A quel punto, secondo quanto ricostruito dai soccorritori, il 13enne figlio di genitori marocchini prova a uscire dall’appartamento, ma ormai è intrappolato. Allora si rifugia in bagno, riempie d’acqua la vasca e vi si immerge per resistere il più possibile al calore insostenibile.

Incendio a Milano, i soccorsi

I soccorritori lo hanno portato giù usando un lenzuolo come barella. Hanno cercato di rianimarlo sul pianerottolo, ma il suo cuore non batteva più. Haitam era ricoverato al ‘Sacco’ in condizioni disperate, tenuto in vita artificialmente. Non aveva ustioni, ma il tantissimo fumo inalato ha causato il decesso. Il ragazzo, 13 anni e mezzo, era nato a Milano da genitori marocchini. Suo padre non vive più con la mamma ed al momento dell’incendio, era solo a casa. Nei prossimi giorni sarebbe dovuto andare in un istituto protetto. Da anni, Haitam era seguito dai servizi sociali del Comune per disturbi della personalità.

Incendio a Milano, le testimonianze

“Ho sentito urlare, sono uscita e ho visto la porta dell’appartamento di fronte al mio aperta. C’era molto fumo e la tenda del soggiorno che bruciava — ha spiegato una studentessa che vive al decimo piano—. Ho chiamato la mia coinquilina, abbiamo preso degli asciugamani, li abbiamo messi sul viso e siamo scese: già quasi non si respirava”. Nel palazzo di via Cogne 20, a Quarto Oggiaro, tutti conoscevano Haitam e lo descrivevano “sempre sorridente, un ragazzo grande e grosso per la sue età, ma dolcissimo”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *