Sogin ha avviato il processo di smantellamento della centrale di Caorso, partendo dall’edificio reattore. Le operazioni di “spooling” hanno inizio per smontare sistemi e componenti in modo da facilitare l’identificazione e il raggruppamento. Verranno smantellate 3.400 tonnellate di materiale, di cui l’88% potrà essere rilasciato dopo trattamento e decontaminazione. Il resto sarà gestito come rifiuto radioattivo. Il progetto è suddiviso in “aree” con piani dettagliati per garantire la sicurezza e il rispetto delle norme. Si utilizzeranno mezzi per il movimento dei materiali smantellati e si creerà un impianto per i tagli a caldo.
Sogin ha avviato le operazioni di smantellamento della centrale nucleare di Caorso, un passo cruciale nel processo di dismissione dell’impianto emiliano. Le attività sono iniziate con il taglio dei sistemi e componenti all’interno dell’edificio reattore, segnando così l’inizio dell’attacco al cuore della centrale. I tecnici stanno attualmente eseguendo operazioni di “spooling”, tracciando i punti di taglio per smontare i sistemi e i componenti in pezzi. Questo lavoro è essenziale per garantire la corretta identificazione e raggruppamento di ogni elemento in base al sistema di provenienza e alla contaminazione eventualmente presente.
Le prime attività hanno incluso la realizzazione dell’impianto elettrico di cantiere e proseguiranno con l’installazione dei mezzi per la movimentazione dei materiali smantellati e con la preparazione dell’impianto per eseguire tagli a caldo. Particolare attenzione è rivolta ai componenti più complessi per dimensione e spessore. I primi sistemi e componenti a essere smantellati saranno quelli posti a piano campagna, per liberare spazi per il passaggio dei materiali provenienti dagli altri piani dell’edificio reattore.
Il progetto di smantellamento è organizzato per “aree”, ciascuna con un piano dettagliato di smontaggio. Questa pianificazione assicura il rispetto dei criteri di sicurezza e delle prescrizioni indicate dall’Isin, l’Ispettorato nazionale per la sicurezza e la radioprotezione. In totale, saranno smantellate 3.400 tonnellate di materiale, di cui circa l’88% potrà essere rilasciato dopo le necessarie operazioni di trattamento e decontaminazione, mentre il rimanente 12% sarà gestito come rifiuto radioattivo.
Sogin ha avviato le attività di smantellamento dei sistemi e componenti all’interno dell’edificio reattore della centrale di Caorso, segnando così un passaggio cruciale nel programma di dismissione dell’impianto emiliano. Le operazioni di “spooling” hanno inizio, con i tecnici che tracciano i punti di taglio per smontare i sistemi e componenti in pezzi, facilitando l’identificazione e la classificazione dei materiali. La realizzazione dell’impianto elettrico di cantiere è stata completata e si procederà con l’installazione dei mezzi per la movimentazione dei materiali smantellati.
Le prime operazioni coinvolgeranno i sistemi e componenti posti a piano campagna, al fine di liberare spazio per il transito dei materiali dagli altri piani dell’edificio reattore. Un corridoio denominato waste route è stato appositamente realizzato per il trasferimento sicuro dei componenti tagliati nell’edificio turbina, dove potranno essere decontaminati, tagliati ulteriormente e ridotti di volume per semplificare la gestione. Il progetto di smantellamento è suddiviso per “aree” e prevede un dettagliato piano di smontaggio per garantire la sicurezza e il rispetto delle prescrizioni.
Complessivamente saranno smantellate 3.400 tonnellate di materiale, di cui circa l’88% potrà essere rilasciato dopo il trattamento e la decontaminazione, mentre il restante 12% sarà gestito come rifiuto radioattivo e stoccato temporaneamente in attesa del trasferimento al Deposito Nazionale. Il rispetto dei criteri di sicurezza indicati dall’Isin, l’Ispettorato nazionale per la sicurezza nazionale e la radioprotezione, assicurerà una corretta gestione dell’intero processo di smantellamento della centrale di Caorso.
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