Inps, si alza l’aspettativa di vita: nel 2019 in pensione a 67 anni
L’aspettativa di vita cresce. Lo conferma l’Istat. Dal 2019 si andrà in pensione a 67 anni. La speranza di vita, giunti a 65 anni, si è allungata a 20,7 anni e quindi allungata di 5 mesi. L’automatismo previsto dalla riforma sulla pensione comporta un allungamento dell’età pensionabile, una volta che l’Inps ha preso nota del tasso di mortalità del 2015.
Inps: “5 mesi di lavoro in più”
Non più in pensione a 66 anni e 7 mesi, ma a 67, quindi. I presidenti della commissione Lavoro di Camera e Senato, Cesare Damiano e Maurizio Sacconi, avevano sostenuto durante una conferenza stampa che lo spostamento dell’età pensionabile sia una cosa iniqua. A loro si erano uniti i sindacati. L’Inps non ha accolto la richiesta. Secondo i calcoli della Ragioneria centrale dello Stato e dell’Inps, un mancato adeguamento avrebbe portato una perdita di 141 miliardi nei prossimi dieci anni.
L’adeguamento automatico è stato stabilito dalla legge Tremonti-Sacconi del 2010, poi reso inderogabile dalla riforma Fornero.
Cesare Damiano si oppone: “Il calcolo dell’Istat dovrà prendere a riferimento il triennio 2014-2016, periodo nel quale, nel 2015, è avvenuto un calo dell’aspettativa di vita. Noi ci aspettiamo un calcolo che tenga conto di questo calo e non solo degli aumenti”. La decisione sull’aumento dell’età pensionabile dovrebbe essere rinviata a giugno del 2018″.
Cambiano anche i tempi per la pensione anticipata
Per andare in pensione in anticipo rispetto all’età di vecchiaia, dal 2019, bisognerà aver effettuato 43 anni e 3 mesi di contributi per gli uomini e 42 anni e 3 mesi per le donne. Al momento, invece, servono 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 e 10 mesi per le donne.
L’aspettativa di vita alla nascita, in Italia, è ora di 82,8 anni (più 0,4% sul 2015) in media. Per le donne è di 85 anni e per gli uomini di 80,6.