Intervento eccezionale, cuore aperto per tre giorni: salva 29enne

Intervento eccezionale, cuore aperto per tre giorni: salva 29enne

Un’intervento al cuore che aveva pochissime possibilità di riuscita, un vero miracolo. L’operazione risale al 23 febbraio scorso, ma i medici hanno voluto aspettare a darne comunicazione per avere la certezza del completo successo.

Adesso che la paziente è completamente ristabilita si può davvero celebrare questo straordinario episodio che ha visto protagonista una paziente ventinovenne che ora sta bene ed è tornata a casa in Sardegna.

Un caso quasi unico

È successo a Massa e questo caso entra di diritto nella storia della sanità italiana. Questa volta invece l’applauso è doveroso.  Nel corso dell’operazione, sono stati sostituiti l’arteria e la valvola polmonari, la valvola aortica e l’aorta ascendente. Già questo lascia intendere la portata dell’evento. Tutte sostituite con delle protesi artificiali, mentre sono state reimpiantate le arterie coronariche.

A rendere ancor più problematica l’azione dei 6 cardiochirurghi l’estrema fragilità dei tessuti e un copioso sanguinamento, che è stato tamponato con la trasfusione di oltre 15 unità di sangue, plasma e piastrine.

Torace aperto per tre giorni

Un successo incredibile, considerando anche che per il suo ottenimento i medici hanno deciso di tenere il torace aperto per tre lunghi giorni. Dopo tre settimane di terapia intensiva la paziente ha potuto cambiare reparto e a poco più di due mesi dall’intervento fare rientro a casa.

L’Ospedale del Cuore di Massa è ai vertici di tutte le valutazioni cardiochirurgiche, e questo intervento conferma la qualità dei professionisti e dell’organizzazione di quell’ospedale.  “Si tratta di uno dei rari casi descritti di dissezione dell’arteria polmonare che sono sopravvissuti; ma, soprattutto, è la prima volta che viene riportato che due interventi cosi complessi come la sostituzione aortica e il trattamento della dissezione polmonare sono eseguiti assieme con un risultato positivo” ha spiegato Luciano Ciucci, direttore della Fondazione Toscana Gabriele Monasterio. Insomma, un trionfo tutto Made in Italy che inorgoglisce non solo Massa, ma un’intera nazione e fa di questi medici degli eroi.

Durante la permanenza in terapia intensiva, sotto l’attenta cura del dottor Paolo Del Sarto e dei suoi collaboratori, la giovane ha avuto bisogno di ogni singolo ritrovato della medicina attuale, sia in termini di farmaci che di apparecchiature, per poter respirare, alimentarsi e svolgere ogni funzione vitale.

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