Investe e uccide il fratello dopo una lite per questioni d’eredità

Investe e uccide il fratello dopo una lite per questioni d’eredità

Un uomo ha investito e ucciso il fratello, investendolo con l’auto nel parco della villa di famiglia, al culmine di una lita per questioni di eredità  che durava da anni. In fatto è successo a Massa. Il sospetto omicida è Marco Casonato, ricercatore universitario alla Bicocca di Milano. La vittima suo fratello Piero, medico.

Marco avrebbe voluto iniziare lavori di ristrutturazione, anche per salvare l’immobile dalla confisca del tribunale, Piero invece pare non volesse sentirne neppure parlare e voleva vendere. Dicono che Marco Casonato avesse già tentato di investire con l’auto suo fratello, mentre Piero una decina di anni fa era stato denunciato per possesso illegale di una mitraglietta Makarov calibro 9, tre pistole, un visore notturno, divise militari, 5.400 munizioni e due parrucche.

La villa contesa

Sullo sfondo della disputa una residenza nobiliare di famiglia, Villa Massoni, entrata anche nel lotto dei beni da tutelare del Fai, di cui i due fratelli non avevano mai diviso la proprietà. Per una storia di reperti archeologici, i due erano già finiti sulle cronache dei giornali e in tribunale.

La Villa fu costruita nel Cinquecento e acquistata dai duchi della città. Nel Settecento il duca Alderano I Cybo Malaspina, in bancarotta, vendette parte delle statue che ornavano l’edificio a emissari dello Zar. Più tardi la villa passò al conte Adolfo Federico Munck e all’inizio dell’Ottocento all’imprenditore Pantaleone Del Nero. Nel 1843 la proprietà passò a Giuseppina Tori, che sposò il marchese lucchese Pietro Massoni.

Un processo per danneggiamento al patrimonio archeologico

Villa Massoni, di proprietà dei Casonato dal 1920, quando Giannina Massoni sposa Mario Casonato, fu sottoposta a sequestro già nel giugno del 2015 dalla Procura di Massa Carrara che aprì un fascicolo a carico dei due eredi, i fratelli Marco e Piero Casonato, con l’accusa di danneggiamento al patrimonio archeologico, storico e artistico nazionale, come previsto dell’articolo 733 del codice penale. Il processo a carico dei due fratelli è iniziato lo scorso 4 ottobre. La villa quindi era sotto sequestro già da due anni, e verteva in uno stato di profondo degrado, come appurato dai sopralluoghi della Procura e dei carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Firenze.

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