Investí e uccise la moglie, il marito gli spara per vendetta

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Vendetta in pieno giorno a Vasto, comune in provincia di Chieti, in Abruzzo. Il calciatore Fabio Di Lello ha deciso di farsi giustizia da solo, sparando e uccidendo il ventunenne che sette anni fa uccise sua moglie in un incidente d’auto. È successo ieri davanti ad un bar. Ha sparato quattro colpi all’addome del ragazzo, poi ha portato la pistola sulla tomba della moglie e si è andato a costituire ai carabinieri.

Atleta noto tra i cittadini locali, prima di recarsi in caserma ha chiamato un amico dicendo che aveva ucciso l’assassino di sua moglie e stava andando al cimitero per salutarla. Poi, ha chiamato il suo avvocato. Sulla tomba della moglie, Roberta Smargiassi, gli inquirenti hanno trovato una pistola dentro una busta di plastica.

L’incidente che gli porto via la giovane moglie avvenne il primo luglio scorso. La ragazza, a bordo del suo scooter Sh650, si scontrò contro una Fiat Punto, all’incrocio tra Corso Mazzini e Via Giulio Cesare. Lo scontro fece schiantare la ragazza contro un semaforo. Fu ricoverata d’urgenza, ma morì in ospedale. L’inchiesta è ancora in corso.

Il medico legale ha eseguito sul posto l’analisi del corpo. Sarà necessaria l’autopsia, prevista per domani, per scoprire quanti colpi siano stati effettivamente sparati e quali siano stati letali. Di Lello è attualmente in stato di fermo presso la caserma di Vasto.

Il due agosto scorso, l’ex calciatore scriveva: “La mia Roberta mi è stata rubata, rubata ai propri sogni, ai progetti di vita, rubata al suo desiderio di essere madre, rubata al mio amore, agli amici, al suo amore per la vita, al suo sorriso, ai suoi genitori a tutti noi. Hanno trasformato il nostro dolore e la sua morte come fosse un videogioco. Mi chiedo, dov’è giustizia? Mi rispondo, forse non esiste! Non dimentichiamo, lottiamo, perché non ci sia più un’altra Roberta”.

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