Isis abbatte la storica Moschea di Al-Nuri a Mosul

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La Moschea di Al-Nuri a Mosul, punto di riferimento storico dove il leader del cosiddetto Stato islamico (Is) Abubakr al-Baghdadi ha proclamato il Califfato nel 2014, è stata abbattuta dall’Isis. Ad annunciarlo, le forze irachene per voce di Yahya Rasoul, portavoce del comando congiunto dell’offensiva in corso nella città irachena.

L’Isis, di contro, in una dichiarazione rilasciata all’agenzia di stampa Amaq, afferma che a distruggere la moschea sarebbero stati i caccia statunitensi.

Coalizione anti-Isis a un passo dalla moschea

Nelle scorse ore, la coalizione anti-Isis era avanzata fino a poche decine di metri dal luogo di culto, oggi distrutto. Pur di non consegnare la moschea intatta alla coalizione anti Isis, i jihadisti avrebbero deciso di abbattere la famosa moschea, costruita nel 1173 e celebre per il suo minareto pendente di 45 metri.

Migliaia di forze di sicurezza irachene, combattenti kurdish Peshmerga, tribù sunniti arabi e miliziani sciiti, assistiti dai militari della coalizione guidata dagli Stati Uniti, sono coinvolti nell’offensiva contro lo Stato islamico, lanciata il 17 ottobre 2016. Appena mercoledì, il comandante delle forze irachene aveva detto alla Bbc che le forze di coalizione erano arrivate fino 15 metri dalla moschea, durante l’offensiva per recuperare il territorio di Mosul.

Migliaia di scudi umani

Secondo l’Onu, inoltre, l’Is terrebbe prigioniere di più di 100.000 persone per utilizzarle come scudi umani.

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