Isis colpisce teatro romano a Palmira, continua l’opera di distruzione
L’Isis è tornato a Palmira un mese e mezzo fa e ora, e sta completando l’opera di distruzione dell’antica città di Palmira, interrotta nel marzo scorso, quando l’esercito siriano aveva riconquistato il sito archeologico. Nella prima fase dell’occupazione gli islamisti avevano minato e fatto saltare in aria il tempio di Bel-Shamin e la cella di quello di Bell ora ha distrutto la facciata del Teatro romano e il Tetrapylon, il quadriportico all’inizio della Via colonnata, monumenti che si erano salvati nella prima fase.
“Fonti locali ci hanno informati che il Daesh ha distrutto il Tetrapilo, un monumento di 16 colonne, e foto satellitari raccolte giovedì dai nostri colleghi dell’università di Boston mostrano danni alla facciata del teatro romano”.
I jihadisti stanno probabilmente cercando di completare le distruzioni prima di doversi di nuovo ritirare. A Palmira era stato anche torturato e ucciso il più famoso archeologo siriano, Khaled al-Asaad. Ora però l’esercito siriano, con l’appoggio di raid aerei e consiglieri russi, sta conducendo una nuova offensiva nella zona della base aerea T4, a 50 chilometri a Ovest di Palmira.
Nei giorni scorsi l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus) aveva riferito dell’uccisione da parte dell’Isis di 12 persone, militari governativi e civili, proprio sul palco dell’anfiteatro di Palmira. Un’esecuzione simile a quella avvenuta nel 2015 quando più di 20 militari di Damasco erano stati uccisi da adolescenti sedicenti membri di Daesh di fronte al proscenio dell’antico teatro.