Israele Intensifica l’Operazione di Terra contro Hamas: Altri 19 Morti a Gaza

Gaza: Un Nuovo Bombardamento Tragico e l’Espansione delle Operazioni Militari
GAZA (ITALPRESS) – Il bilancio del recente bombardamento israeliano a Jabaliya, nel nord della Striscia di Gaza, è drammaticamente aumentato, con 19 palestinesi uccisi, tra cui ben nove bambini, secondo quanto riportato dai media palestinesi. La strage ha colpito una clinica dell’Unrwa, l’agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei palestinesi, che funzionava come rifugio per gli sfollati del campo di Jabaliya. All’interno dell’edificio è scoppiato un incendio, aggravando una situazione già critica per la popolazione locale.
Israele Amplia le Operazioni Militari nel Sud di Gaza
Questa mattina, le autorità israeliane hanno annunciato un’estensione delle operazioni militari nel sud di Gaza, con l’obiettivo di colpire i militanti di Hamas. Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha confermato che l’esercito israeliano sta intensificando le sue operazioni di terra nella Striscia. Questo sviluppo arriva dopo attacchi notturni a Rafah e Khan Yunis, aree già segnalate come teatro di scontri. Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno schierato un’ulteriore divisione per affrontare la situazione, con l’intento di “bonificare le aree da terroristi e infrastrutture”, e per estendere il controllo su un’ampia zona, inserita nelle aree di sicurezza israeliane.
La situazione nel sud della Striscia di Gaza è particolarmente complessa: ieri le IDF hanno diramato avvisi di evacuazione per l’intera area di Rafah e per una vasta zona tra Rafah e Khan Yunis, un territorio in cui le operazioni di terra non erano state condotte fino a questo momento. Le tensioni arrivano in un momento delicato, appena dopo la ripresa delle operazioni militari il 18 marzo, a seguito di una tregua di due mesi, durante la quale sono stati rilasciati 33 ostaggi israeliani e centinaia di prigionieri palestinesi.
Nella Striscia di Gaza risultano ancora 59 ostaggi, catturati da Hamas il 7 ottobre 2023. Le famiglie degli ostaggi hanno espresso forte preoccupazione per l’ampliamento della campagna militare israeliana. “Siamo inorriditi per l’annuncio del ministro della Difesa riguardo l’espansione dell’operazione a Gaza”, hanno dichiarato, aggiungendo che “la responsabilità per il rilascio dei 59 ostaggi detenuti da Hamas spetta al governo israeliano e temiamo che il loro rilascio stia diventando un obiettivo secondario”.
Hamas Rifiuta la Capitulazione e Chiede un Accordo di Scambio
Da parte sua, Hamas ha fatto sapere di non avere intenzione di arrendersi, come confermato dal membro dell’Ufficio politico Suhail al-Hindi. In un’intervista con Al Jazeera Mubasher, al-Hindi ha chiarito che il rilascio dei prigionieri israeliani avverrà solo attraverso un accordo di scambio ancorato “alla cessazione delle ostilità, all’apertura dei valichi e alla ricostruzione della Striscia di Gaza, che ha subito devastazioni enormi a causa delle attuali operazioni military israeliane”.
“Chiediamo al mondo di rispettare i diritti umanitari della popolazione di Gaza, revocando l’assedio e ponendo fine alla carestia che affligge gli abitanti,” ha aggiunto il leader di Hamas. Tuttavia, ha denunciato le condizioni che ritiene inaccettabili imposte dall’amministrazione dell’ex presidente statunitense Donald Trump e dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, come la consegna delle armi della resistenza e il ritiro dei leader di Hamas da Gaza.
Queste tensioni in corso alimentano un clima incerto, mentre la comunità internazionale continua a monitorare da vicino gli sviluppi nella regione. La situazione resta fragorosa, con preoccupazioni non solo per il destino degli ostaggi ma anche per la condizione disperata di gran parte della popolazione della Striscia di Gaza, che sta affrontando una crisi umanitaria senza precedenti.
-Foto IPA Agency- (ITALPRESS)
Fonti: ITALPRESS, Al Jazeera, ONU
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