Italia deferita alla corte di giustizia europea: alti livelli di smog
Italia deferita alla corte di giustizia europea. La Commissione Europea ha deferito l’Italia alla corte di giustizia europea per avere violato le norme, direttive e misure in merito.
Italia deferita alla corte di giustizia europea: alti i livelli di smog
La Commissione UE ha deciso di deferire l’Italia alla corte di giustizia europea dopo la verifica degli indici di presenza in eccesso di particolato e per l’assenza di misure efficaci. In particolare per quanto riguarda l’inquinamento, i rifiuti radioattivi e il batterio killer che colpisce gli ulivi chiamato Xylella.
Per quanto riguarda l’inquinamento e le polveri sottili, il deferimento è legato alla violazione delle norme antismog, in particolare alla violazione di limiti di PM10 dell’Italia, che ha in corso quindi due procedure di infrazione, la prima iniziata nel 2014, la seconda nel 2015, quest’ultima dovuta al superamento dei valori limite di biossido di azoto.
In 28 zone di qualità dell’aria, che comprendono Lazio, Lombardia, Piemonte e Veneto i valori giornalieri del particolato (PM10) sono progressivamente aumentati, fino ad arrivare nel 2016 a 89 giorni di sforamento.
Già un primo avvertimento era arrivato da Bruxelles all’inizio di quest’anno, quando il commissario Ue all’ambiente, Karmenu Vella, aveva invitato nove paesi dell’UE, tra cui l’Italia, ad adottare delle misure che andassero a ridurre l’inquinamento atmosferico. Oltre all’Italia, sono state deferite per lo stesso motivo Ungheria e Romania. Mentre sono state denunciate Francia, Germania e Regno Unito per il superamento del biossido di azoto. Sempre in merito all’inquinamento, l’agenzia per l’ambiente europea aveva individuato 11 Stati europei che nel 2015 avevano superato i imiti nazionali di inquinamento atmosferico.
Italia deferita alla corte di giustizia europea, non avrebbe seguito le direttive in merito ai rifiuti radioattivi
Altra accusa è che il nostro paese non avrebbe seguito le direttive europee in merito alla questione dei rifiuti radioattivi. E’ infatti imputata all’Italia la mancata gestione responsabile e sicura del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi. La Commissione Europea ha infatti chiesto ai 28 paesi l’attuazione di misure adeguate per un elevato livello di sicurezza.
Infine la Commissione Europea ha deciso di deferire l’Italia perchè è stata responsabile della diffusione del batterio killer Xylella in seguito alla mancata applicazione di alcuni provvedimenti europei, tra cui l’abbattimento di piante malate, che sono laprima causa della proliferazione del batterio killer che va a colpire gli ulivi. Un episodio che ha messo in allarme l’Ue è avvenuto lo scorso marzo, quando in Puglia sono stati trovati circa tre mila ulivi positivi al batterio Xylella, in un’area dove qualche anno prima erano pochi gli arbusti colpiti.