Italia al terzo posto per il peso del cuneo fiscale: dati Ocse

Italia al terzo posto per il peso del cuneo fiscale: dati Ocse

Italia al terzo posto per il peso del cuneo fiscale. Secondo la classifica “Taxing Wages” diffusa dall’Ocse, le tasse e i contributi sociali a carico del datore di lavoro e del lavoratore dipendente, per il 2017, ammontano al 47,7%. Peggio dell’Italia, solo il Belgio e la Germania.

Italia al terzo posto per il peso del cuneo fiscale: dati Ocse

Italia al terzo posto per il peso fiscale. Ulteriore recond negativo per l’Italia, reso noto dalla classifica “Taxing Wages” diffusa dall’Ocse. Tasse e contributi pesano ancora troppo, sia per i datori di lavoro che per i lavoratori dipendenti. Secondo l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo, tra i 35 paesi che ne fanno parte, la penisola italiana si trova al terzo posto in merito a cuneo fiscale più alto. Nel mercato del lavoro, per cuneo fiscale si intendono gli effetti della tassazione sul reddito dei lavoratori. Nel particolare, si intende la differenza tra il costo del lavoro sostenuto dal datore e il reddito netto che giunge effettivamente al lavoratore.

I dato Ocse rilevano che, per il 2017, il cuneo fiscale ammonta al 47,7%  nel caso di un lavoratore single. Il dato italiano risulta 12 punti percentuali al di sopra della media Ocse, pari al 35,9%. Dall’inizio del 2000 fino ad oggi, il cuneo fiscale per i lavoratori single è aumentato.

Quello per i nuclei familiari è, invece, diminuito al 37%. Questo è avvenuto soprattutto per le famiglie con due figli a carico e un unico genitore percettore di reddito. A contribuire alla diminuzione del cuneo fiscale per questa tipologia familiare sono state le agevolazioni per i figli a carico.

Italia al terzo posto per cuneo fiscale: pesano tasse sui redditi e contributi

Italia al terzo posto per il peso del cuneo fiscale. Fino al 2016, l’Italia era al quinto posto. Per il 2017, l’85% del cuneo fiscale è rappresentato da contributi previdenziali e imposte sul reddito, contro la media Ocse del 77%.

A pesare di più nel calcolo del costo del lavoro, sono soprattutto i contributi a carico del datore di lavoro. Questi ammontano, infatti, al 24%, mentre quelli a carico del lavoratore sono pari al 7,2%. La tassa sui redditi pesa, invece, per il 16,5%.

I primi due posti della classifica del “Taxing Wages” sono occupati da Belgio e Germania. In questi due paesi, il cuneo fiscale ammonta rispettivamente a 53,7% e 50%. I paesi che invece registrano tassi più bassi, sotto la media Ocse, sono Cile, Messico e Nuova Zelanda.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *