Julian Assange firma un accordo con gli Stati Uniti e recupera la libertà
Julian Assange è stato rilasciato dal carcere di massima sicurezza di Belmarsh nel Regno Unito. Dopo 1901 giorni, oltre 5 anni, il fondatore di WikiLeaks ha finalmente ottenuto la libertà. La notizia del suo rilascio è stata annunciata dall’organizzazione stessa, fondata dal giornalista e attivista australiano.
Assange ha lasciato il carcere dopo che l’Alta Corte di Londra ha concesso la sua libertà su cauzione. Dopo il rilascio, si è dirigito verso l’aeroporto di Stansted, pronto a partire per l’Australia. Questo segna la fine di un lungo periodo di detenzione, durante il quale Assange è stato isolato in una cella di 2×3 metri per 23 ore al giorno.
Il giornalista ha concordato un patteggiamento con il dipartimento della Giustizia degli Stati Uniti, che aveva richiesto la sua estradizione con l’accusa di cospirazione. Questo accordo, seppur non ancora formalizzato, ha permesso a Assange di tornare alla libertà e di riunirsi alla moglie Stella e ai loro figli, che non hanno potuto vedere il padre al di fuori delle sbarre per più di cinque anni.
WikiLeaks ha sottolineato l’importanza di questo momento, ringraziando tutti coloro che hanno sostenuto la causa della libertà di Assange. L’organizzazione ha ricordato il ruolo fondamentale svolto da attivisti, legislatori e leader politici di tutto il mondo, nonché dall’ONU, nella campagna per la libertà di Julian.
Julian Assange, nel suo ruolo di caporedattore di WikiLeaks, ha pagato un prezzo alto per difendere il diritto delle persone a conoscere la verità. Le pubblicazioni dell’organizzazione hanno svelato storie di corruzione governativa e violazioni dei diritti umani, mettendo i potenti di fronte alle proprie responsabilità.
Con il suo ritorno in Australia, Julian porta con sé la gratitudine di coloro che hanno lottato al suo fianco e che sono rimasti impegnati nella causa della libertà di stampa e dell’informazione. La liberazione di Assange è vista come una vittoria per la libertà di espressione e una speranza per un giornalismo indipendente e impegnato.