Kamikaze in moschea in Nigeria, almeno venti vittime
Kamikaze in moschea in Nigeria, è accaduto a Mubi, nel nord del paese. Il ragazzo, di soli 17 anni, indossava una cintura esplosiva che ha azionato mentre si mischiava alla folla di fedeli che si stavano riunendo per le preghiere mattutine.
Kamikaze in moschea in Nigeria: collegamenti col gruppo islamico Boko Haram?
L’attacco non è ancora stato rivendicato ma si suppone che ci sia qualche collegamento col gruppo estremista islamico Boko Haram.
Non è ancora stato indicato con precisione il numero dei morti e dei feriti. Le vittime sono almeno venti anche se diversi media parlano di numeri più grandi, almeno cinquanta persone morte.
Otham Abubakar, il portavoce della polizia, ha affermato: “Stiamo ancora accertando il numero delle persone rimaste ferite nell’esplosione perché si trovano ricoverate in vari ospedali del paese” sottolineando l’incertezza numerica delle vittime.
Gli attentati dell’ultimo anno e le vittime
Gli attentati degli ultimi mesi sono stati diversi: lo scorso dicembre due bambine kamikaze avevano provocato una sessantina di morti facendosi esplodere in un mercato o ancora qualche giorno fa, durante un attacco suicida avvenuto nella Nigeria nordorientale, sono morte 18 persone e 29 sono rimasta ferite, tra vittime e attentatori. In quest’ultimo caso, avvenuto a 36 km da Maiduguri, le autorità hanno stabilito che a rispondere dell’attentato è il gruppo jihadista Boko Haram.
Mubi, la città nel quale il ragazzo di 17 anni si è fatto esplodere, appartiene allo stato di Adamawa che a nord confina con quello del Borno.
Il Borno è il territorio di provenienza del gruppo terroristico sunnita che ha occupato lo stato e che ha tenuto sotto controllo la città di Mubi fino al 2014.
Mubi sotto il controllo dei terroristi era stata ribattezzata Madinatul Islma, ovvero città dell’Islam. Le vittime, negli ultimi sei anni, sono circa 20.000 per non parlare degli sfollati che sarebbero 2 milioni circa.
Le stime sono state fornite dall’Onu e da Amnesty International.