Kim Jong-Un provoca la Corea del Sud: Seul risponde sparando
Kim Jong-Un non smette di provocare. Questa volta l’offensiva è partita al confine tra Corea del Sud e Corea del Nord. L’esercito di Seul per tutta risposta ha sparato una novantina di colpi di avvertimento. Nel rapporto si parla un oggetto non identificato, ritenuto con ogni probabilità un drone dopo che ha superato la linea di demarcazione militare tra i due Stati. A riferirlo è stata l’agenzia di stampa locale, Yonhap.
La risposta di Seul
Lo sconfinamento dell’oggetto non identificato è avvenuto intorno alle 16 locali, le 9 del mattino in Italia, è stato reso noto dallo stesso esercito, che ha precisato di aver sparato in risposta più di novanta colpi di mitragliatrice e ha dato notizia di un rafforzamento della vigilanza aerea. L’incidente non è il primo di questo genere: un drone attraversò il confine militare anche a gennaio dello scorso anno, provocando anche in quella occasione una risposta di fuoco.
L’incidente di confine di martedì, ha accresciuto ulteriormente la tensione tra i due Stati dopo che nelle scorse settimane il dittatore Kim Jong Un aveva compiuto ripetuti test missilistici. Gli esperti hanno avvertito che il dittatore starebbe per preparare ulteriori provocazioni militari.
Il richiamo della Cina
Anche la Cina, tradizionale alleato del regime di Pyongyang, ha messo in guardia la Corea del Nord sul rispetto degli accordi internazionali. In particolare Pechino chiede di non violare le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che ha espresso forte condanna per il lancio missilistico di domenica scorsa da parte di Pyongyang, che ha compiuto un tragitto di oltre cinquecento chilometri prima di terminare la corsa nel Mare del Giappone. Il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, in una nota del Ministero degli Esteri di Pechino, ha poi ribadito la posizione cinese che chiede a tutte le parti coinvolte di «mantenere la moderazione».