La Banca Centrale Europea riduce i tassi di interesse di 25 punti base
Francoforte è sede della Banca Centrale Europea, che ha deciso di ridurre il tasso di interesse sui depositi. Le prospettive sull’inflazione sono in linea con le aspettative e si prevede un aumento temporaneo seguito da un calo. Le condizioni economiche restano difficili, con una crescita prevista del PIL dello 0,8% nel 2024. La BCE si impegna a mantenere i tassi restrittivi per raggiungere l’obiettivo del 2% di inflazione a medio termine. Le decisioni sui tassi saranno basate sui dati disponibili, senza essere vincolate a un percorso specifico.
Riduzione del tasso di interesse alla Banca Centrale Europea
FRANCOFORTE (GERMANIA) (ITALPRESS) – Il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea ha deciso oggi di ridurre di 25 punti base il tasso di interesse sui depositi presso la banca centrale, tasso mediante il quale orienta la politica monetaria. Sulla base della sua valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria, è stato deciso di compiere un altro passo nella moderazione del grado di restrizione della politica monetaria, come indicato in una nota della BCE.
Come già annunciato a marzo, il differenziale tra il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali e il tasso sui depositi presso la banca centrale sarà fissato a 15 punti base. Il tasso di interesse sui depositi presso la banca centrale sarà ridotto al 3,50%, mentre i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali e quelle marginali saranno rispettivamente al 3,65% e al 3,90%. Le modifiche entreranno in vigore il 18 settembre 2024.
Le proiezioni degli esperti della BCE indicano un tasso di crescita economica previsto dello 0,8% nel 2024, dell’1,3% nel 2025 e dell’1,5% nel 2026. Il Consiglio direttivo si impegna a mantenere i tassi di riferimento su livelli sufficientemente restrittivi per garantire il ritorno tempestivo dell’inflazione al suo obiettivo del 2% a medio termine. Non vi è alcun vincolo a un particolare percorso dei tassi, ma le decisioni saranno basate sui dati economici, finanziari e sulle prospettive di inflazione.
DECISIONE DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA SUI TASSI DI INTERESSE
La Banca Centrale Europea ha annunciato oggi una riduzione di 25 punti base del tasso di interesse sui depositi presso la banca centrale, al fine di moderare la politica monetaria. Questa decisione è stata presa sulla base delle previsioni sull’inflazione e della trasmissione della politica monetaria. Il differenziale tra il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali e il tasso sui depositi presso la banca centrale sarà fissato a 15 punti base, mentre il differenziale tra il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginali rimarrà invariato a 25 punti base.
Secondo le previsioni degli esperti della BCE, l’inflazione si manterrà intorno al 2,5% nel 2024, diminuendo gradualmente nei due anni successivi. Nonostante la crescente inflazione di fondo, causata principalmente dai rincari dei servizi, si prevede un rapido calo nei prossimi anni. Ciò è dovuto al calo delle pressioni sui costi del lavoro e all’attenuazione dell’impatto sull’inflazione dell’aumento dei salari.
Ad ogni modo, le condizioni di finanziamento rimangono restrittive e l’attività economica continua a essere limitata, a causa della debolezza dei consumi privati e degli investimenti. Le proiezioni indicano una crescita economica modesta nei prossimi anni, con una revisione al ribasso rispetto alle stime precedenti. Il Consiglio direttivo della BCE si impegna a garantire il ritorno tempestivo dell’inflazione al 2% a medio termine, mantenendo i tassi di riferimento su livelli restrittivi.
Per raggiungere questo obiettivo, il Consiglio seguirà un approccio guidato dai dati, prendendo decisioni sulla politica monetaria di sessione in sessione. Le scelte riguardo ai tassi di interesse saranno basate sull’analisi delle prospettive di inflazione, dei nuovi dati economici e finanziari, della dinamica dell’inflazione di fondo e della trasmissione della politica monetaria, senza essere vincolate a un piano predefinito.
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