La BCE alza ancora i tassi di interesse: le ripercussioni sulle rate dei mutui che continuano a crescere
L’inflazione continua a crescere e il ruolo della Banca Centrale Europea in questi casi diventa sempre più delicato.
Sono pochi i margini di manovra in cui il governatore della BCE può muoversi, tra questi senza dubbio l’aumento dei tassi di interesse come vedremo di seguito è stato annunciato
La Banca Centrale Europea (BCE) ha deciso di aumentare nuovamente i tassi di interesse, una decisione che ha suscitato critiche da diverse parti, con il timore che possa portare a una recessione e ad un crollo del mercato immobiliare.
“La nostra missione non è ancora completa. A meno che non ci siano cambiamenti significativi nelle prospettive di inflazione, continueremo ad aumentare i tassi a luglio”, ha dichiarato Christine Lagarde, Presidente della Banca Centrale Europea, durante il forum dell’istituto centrale a Sintra, in Portogallo.
“In generale, l’impatto complessivo degli incrementi dei tassi decisi a partire dallo scorso luglio, che ammontano a 400 punti base, non si è ancora completamente manifestato”, ha aggiunto.
la Bce alza ancora i tassi
Nell’ultima riunione di politica monetaria di giugno, l’istituzione responsabile della gestione dell’euro ha deciso di aumentare i propri tassi di riferimento per l’ottava volta in meno di un anno. L’aumento è stato di un quarto di punto percentuale, portando il tasso di riferimento sui depositi al 3,5%. In quell’occasione, Lagarde aveva indicato come “molto probabile” un ulteriore aumento dei tassi anche a luglio. La BCE ha avviato questa serie senza precedenti di restrizioni monetarie un anno fa per contrastare l’accelerazione dei prezzi, ma ora alcune voci stanno chiedendo una pausa per evitare un ulteriore impatto sull’attività economica.
“Io ritengo che non sia giusto continuare ad aumentare i tassi di interesse”, ha dichiarato il Vicepremier e Ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, a margine del Congresso della Confsal. Secondo il leader di Forza Italia, “c’è il rischio che un aumento dei tassi di interesse blocchi i prestiti alle imprese, riducendo la competitività e portando al rischio di recessione, come accaduto in Germania”.
Le conseguenze
Il Codacons ha denunciato che un ulteriore aumento dei tassi di interesse a luglio comporterebbe un aumento delle rate mensili dei mutui a tasso variabile per le famiglie italiane e un calo delle transazioni immobiliari, rendendo sempre più difficile l’accesso al finanziamento per l’acquisto di una casa. “Considerando un mutuo a tasso variabile di importo medio tra 125.000 e 150.000 euro, con una durata di 25 anni (che è l’importo più richiesto in Italia per un finanziamento immobiliare), tutti gli aumenti imposti dalla Banca Centrale Europea hanno causato un aumento mensile delle rate compreso tra 240 e 320 euro rispetto al 2021, con un impatto sulle famiglie che va da 2.880 a 3.840 euro all’anno”, ha affermato il coordinamento che si batte per i diritti dei consumatori.
Tuttavia, Lagarde ha espresso cautela riguardo a un’ “inversione troppo rapida della politica monetaria” di fronte a un “processo di inflazione più persistente” nell’area dell’euro. La presidente della BCE ha evidenziato l'”incertezza” riguardo all’effetto delle politiche monetarie, sia in termini di “durata” che di “livello”. L’inflazione dei prezzi nella zona euro è scesa al 6,1% su base annua a maggio, lontana dal picco del 10,6% raggiunto a ottobre, ma ancora lontana dall’obiettivo del 2% perseguito dalla banca centrale.