La Cna Sicilia denuncia che la proroga di 6 mesi per la Decontribuzione Sud non risolve il problema

La Cna Sicilia denuncia che la proroga di 6 mesi per la Decontribuzione Sud non risolve il problema

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La Camera di Commercio di Brescia, in collaborazione con la CNA Esterni e il Consorzio Nazionale Artigianato Piccola e Media Impresa, ha organizzato un evento presso la sede di Via Orzinuovi il 6 gennaio 2012. La foto dell’evento è stata scattata da Andrea Campanelli per Fotogramma Brescia.

Nell’immagine si possono vedere diversi partecipanti all’evento, tra cui rappresentanti delle aziende locali e membri della CNA. La foto è utilizzabile nel rispetto del contesto in cui è stata scattata e senza intento diffamatorio nei confronti delle persone rappresentate.

In un’altra parte d’Italia, a Palermo, il Ministro Raffaele Fitto ha chiesto e ottenuto un’estensione della decontribuzione per le aziende del Sud fino al dicembre 2024. Tuttavia, Piero Giglione e Nello Battiato, rispettivamente segretario e presidente della CNA Sicilia, non sono soddisfatti di questa decisione.

Secondo Giglione e Battiato, l’originaria scadenza della decontribuzione era fissata per il 2029 e l’estensione fino al 2024 rappresenta solo un temporaneo sollievo. Si chiedono perché il governo italiano non mantenga l’agevolazione fino al 2029, considerando le difficoltà in cui versano le imprese del Mezzogiorno a causa del sottosviluppo e della mancanza di investimenti.

Le imprese del Sud sono costrette a operare in territori carenti di infrastrutture e servizi pubblici, con una viabilità che palesa il divario esistente tra le realtà meridionali e settentrionali. Giglione e Battiato sottolineano la necessità di ridurre questa forbice e garantire pari opportunità a tutte le imprese del Paese.

Infine, i rappresentanti della CNA Sicilia esprimono preoccupazione per un’eventuale abolizione della decontribuzione e una riduzione delle agevolazioni nel Sud. Ritengono che il governo debba concentrarsi sul recupero del divario Nord-Sud per garantire ai cittadini e alle imprese le stesse opportunità, evitando che l’autonomia differenziata possa aumentare ulteriormente le disparità tra le due regioni.

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