La Consulta boccia la norma regionale sulla ricostruzione degli edifici al mare

La Consulta boccia la norma regionale sulla ricostruzione degli edifici al mare

Il Palazzo della Consulta è la sede istituzionale situata a Piazza del Quirinale a Roma. La Corte costituzionale ha emesso la sentenza numero 151 su ricorso del Presidente del Consiglio dei ministri riguardante la legge regionale della Sardegna n. 9 del 2023. La Corte ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 130 di tale legge regionale, il quale reintroduce la facoltà di demolire e ricostruire gli edifici situati nella fascia costiera senza conservarne la conformazione e l’ubicazione originale.

La Corte ha precisato che questa disposizione regionale viola un precedente giudicato costituzionale in contrasto con l’articolo 136 della Costituzione. Inoltre, la Regione non può attribuire alle province e alle città metropolitane il potere di sostituzione del comune nella bonifica dei siti contaminati.

La Corte ha anche ritenuto illegittima un’altra previsione contenuta nella stessa legge regionale, che conferiva alle province e alle città metropolitane il potere di sostituzione del comune in caso di inadempienza nella bonifica di siti contaminati.

Tuttavia, la Corte ha dichiarato conforme alla Costituzione la norma della legge regionale sarda che assegna ai comuni, alle province e alle città metropolitane le funzioni amministrative regionali per i procedimenti di bonifica di siti di ridotte dimensioni.

Secondo la Corte, questa disposizione non invade la competenza legislativa esclusiva dello Stato in materia ambientale, poiché si basa su una legittimazione implicita in una fonte statale. L’articolo 22 del decreto-legge n. 104 del 2023 consente infatti alla regione di delegare agli enti locali le proprie competenze per i procedimenti di bonifica.

In conclusione, la Corte costituzionale ha emesso la sentenza numero 151 che ha chiarito diverse questioni riguardanti la legge regionale della Sardegna e le competenze in materia di bonifica dei siti contaminati. La decisione ha importanti implicazioni sulle responsabilità dei vari enti territoriali e sulle modalità di gestione dei procedimenti di bonifica in conformità con la Costituzione.

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