La Corte europea dalla parte di Charlie: deve continuare a vivere
Charlie deve vivere, così ha deciso la Corte europea dei diritti umani sul neonato affetto da una rara malattia genetica, almeno fino a quando non prenderà una decisione sul ricorso dei genitori.
«Alla luce delle circostanze eccezionali, la Corte ha già accordato la priorità al caso e procederà a valutare il ricorso con la massima urgenza», afferma in un comunicato stampa la stessa Corte.
La storia di Charlie
La storia di Charlie ha spaccato l’opinione pubblica britannica e non solo. Il piccolo era nato apparentemente in buona salute il 4 agosto del 2016. Ma dopo otto settimane aveva cominciato a perdere forze e peso. Portato al Great Ormond Street Hospital, il più importante ospedale pediatrico inglese, gli era stata diagnosticata una rara malattia genetica, la sindrome di deperimento mitocondriale, che provoca il progressivo indebolimento dei muscoli. Ci sono soltanto sedici casi al mondo. Charlie è in terapia intensiva, intubato, e secondo i medici non ha speranze di sopravvivere a lungo. Per cui sarebbe meglio staccare tutto per evitargli ulteriori sofferenze.
La decisione della Corte di Strasburgo
Il 13 giugno scorso la Corte di Strasburgo, dopo aver ordinato temporaneamente e per la seconda volta a Londra di mantenere in vita Charlie Gard, aveva stabilito che i genitori del neonato avevano fino alla mezzanotte del 19 giugno per presentare il ricorso contro la decisione delle autorità del Regno Unito di sospendere la ventilazione artificiale del neonato e quindi «staccare la spina».
Ora la Corte ha deciso che Londra dovrà assicurare a Charlie i trattamenti e le cure «più appropiate» per mantenerlo in vita evitandogli per quanto possibile sofferenze e salvaguardandone la dignità. Questo fino a quando la stessa Corte non si pronuncerà in via definitiva sul ricorso presentato dai genitori del piccolo.
La patologia di Charlie
Il piccolo Charlie è affetto da una sindrome da deplezione del Dna mitocondriale, malattia rara che causa un progressivo e inesorabile indebolimento muscolare.