La crisi di governo in Spagna: via Rajoy, arriva Sanchez
Si è conclusa con la sfiducia di Mariano Rajoy e la nomina di Pedro Sanchez la crisi di governo in Spagna, dopo mesi altalenanti per la politica e l’economia spagnola. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la serie di condanne arrivate per il cosiddetto “scandalo Gürtel”. Le condanne hanno riguardato diversi tipi di reati, tra cui corruzione, riciclaggio di denaro ed evasione fiscale, e hanno rivelato un’ampia rete di attività criminali legate per lo più a finanziamenti illegali del PP. Subito dopo la condanna, pronunciata dal tribunale iberico lo scorso 24 maggio, Sánchez ha cominciato a fare pressioni nel suo partito per presentare una mozione di sfiducia contro il governo Rajoy, venendo presto sostenuto dai maggiori partiti.
La sfiducia
Il Congresso dei deputati spagnolo ha sfiduciato il premier conservatore Mariano Rajoy, raggiungendo i 176 voti necessari su 350, secondo il conteggio in diretta della tv pubblica Tve. A favore di Sánchez hanno votato i deputati di Podemos, i nazionalisti moderati baschi (Pnv), i radicali (Bildu), i due partiti catalani (Erc e PDeCat) e i valenziani di Compromís. Contro Ciudadanos di Albert Rivera e il Partito popolare di Rajoy.
Il leader socialista Pedro Sanchez diventa automaticamente il nuovo capo del governo di Madrid. Sanchez ha detto che resterà al potere “alcuni mesi” per restituire “stabilità” al Paese e affrontare con un altro spirito la crisi catalana e poi convocherà nuove elezioni.
Chi è Pedro Sanchez?
Pedro Sanchez , classe 72, 46 anni, originario della provincia di Madrid, ex giocatore di basket, laureato in Economia, ricoprì il suo primo incarico importante nel consiglio municipale della capitale spagnola tra il 2004 e il 2009, anno in cui fu eletto deputato. Divenne leader del PSOE, Partito Socialista Operaio Spagnolo, nel luglio 2014, vincendo le prime primarie organizzate dal partito. Circa due anni fa uscì dal partito per poi ridiventarne il leader solo otto mesi dopo. Tante sono le sfide che attendono Sanchez, tra cui il dialogo con la Catalogna, far quadrare i conti pubblici e rispettare gli impegni presi con l’Europa.